d'illusioni sulla propria capacità d'acquistarla: è fatto principale, dal quale inutilmente i liberal-ra·dicali ostentano di prescindere. Il problema, certo, non si riduce a questo: c'era ieri, c'è oggi e ci sarà domani il problema cc storico » del superamento, in una concezione veramente moderna dello stato, delle tradizionali _ideologie liberaleggianti e socialisteggianti. In questa confusa vicenda· liberal-radicaldemocratico-socialista, al di là della confusione, del negativo dello sma~rimento e dell'opportunismo di questo e di quello, c'è come in tutte -le vicende umane il riflesso di un'effettiva difficoltà delle idee e degli ideali. Ma sarebbe difficile, a nostro avviso, affermare che oggi, qui, questo rapporto fecondo di ideali in reciproco superamento abbia dato o stia dando i suoi frutti visibili. Quel che si può dire oggi è soltanto che v;è una larga parte del disperso schieramento d'uomini e gruppi «liberali» che va alla ricerca d'un punto d'appoggio, d'un porto se non sicuro, almeno passabilmente confortevole. È difficile, perciò, vedere in questa tendenza a reagire alla crisi liberale con l'a'ccostamento a sinistra, col « radicalismo », con « niente nemici a sinistra », una iniziativa politica degna di questo nome; è più facile, probabilmente, vedere in ciò un momento ancora' della crisi, una sua nuova testimonianza. Nè vale dire che almeno questa soluzione potrà porta_re ai cc liberali» qualche concreto beneficio: ciò vale per tutte le soluzioni umane, tutto è meglio della morte. Il problema però sarebbe di sopravvivere, di rivivere e poi di vivere - e questo vorrebbe dire veramente superare la crisi. 4. - Ciascuno vede quante cose sono da discutere in questa' faccenda della crisi liberale. Noi non siamo in grado di esaminare il problema come pur sarebbe opportuno, ricercandone la genesi e lo sviluppo, da storici. Possiamo soltanto esprimere una insoddisfazione verso atteggiamenti, rimedi e ripieghi che molti libera1 li, uomini e gruppi, hanno fatto propri e magari presentano come vere e proprie soluzioni, o _conquiste. A nostro avviso non serve a nulla sottovalutare l'importanza enorme . per la storia del liberalismo italiano della serie dolorosa di sconfitte e fallimenti· subita nel regno poco ama·bile della «politica pratica ». Al contrario, è necessario sottolineare semmai che esiste oggi una condizione di « frustrazione » politica dei liberali, dalla quale discendono molte (magari in se stesse non disprezzabili) «sublimazioni». D'altra parte, il tempo politico continua inesorabile a scorrere, e proprio oggi, quando con le nuove prospettive di governo nuovi compiti e doveri 47 BibliotecaG· ino Bianco.
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