Nord e Sud - anno VII - n. 3 - aprile 1960

• sviluppare in se stessa capacità di comprensione, energia morale e pratica, sensibilità estetica a·lmeno nella misura oggi raggiunta da tanti membri d'élite cui proprio questa co;ndizione viene offerta come corrispettivo di un'educazione privilegiata. È ovvio che in una società democratica levelled up, oltre un certo punto di capacità non potrà andare che il superdotato, ma allora senza che si crei un abisso tra lui e il normalmente dotato, e inoltre, senza che la distanza, come accade oggi, produca per se stessa una condizione di superiorità morale. Si è parlato di equivalenza di formazione. Che è da intendersi come cosa diversa dall'eguaglianza di formazione: questa è, prima che irraggiungibile, inammissibile per il suo significato illiberale, giacchè non terrebbe conto delle diverse attitudini, delle diverse intensità umane. Mentre il problema è quello di garantire a: tutti gli individui una base sostanzialmente comune nell'acquisizione degli strumenti fondamentali di conoscenza e di azione. Solo su questa base è equo che sorgano le differenze, le libere scelte, la determinazione delle méte, che saranno tanto più alte e ambiziose quanto più ricche saranno le doti e le energie dell'individuo, quanto più fiato la sorte gli avrà concesso. Le radicali trasformazioni prospettate hanno indubbiamente un'aria avveniristica. E per quel che riguarda la società italiana la distanza tra il pensabile e il possibile appare, in questa direzione, tuttora astronomica. La prospettiva comincia ad essere meno avveniristica per altre società, più avanti della nostra sulla strada della democrazia. E questo è sufficiente perchè se ne possa parlare senza provare un senso di frustrazione presbiopica di tipo mazziniano. L'esempio più stimolante che ci soccorre proviene da quegli uomini di c~ltura inglesi che hanno elaborato il programma di riforma dell'educazione del Labour Party. Questo programma, dati i temi su cui si è orientata la campagna elettorale nel 1959, è finito in secondo piano, ma ha un'importanza: che va ben oltre la particolare congiuntura in cui è stato presentato. La proposta fondamentale degli ambienti culturali di fede politica laborista è l'estensione del processo educativo, per tutti, fino ai· 21 anni. Per alcuni l'estensione significherebbe la pre-università e l'università, per gli altri istituti e organismi educativi diversi, da fondarsi principalmente al livello della contea. Da una riforma in questo senso, che crei una base comune a tutti gli individui delle nuove generazioni, i proponenti si attendono innanzitutto la scomparsa di quel genere di differenze che è alla radice dell'attuale rigida stratificazione della società 36 Biblioteca Gino Bianco I ,

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