Nord e Sud - anno VII - n. 3 - aprile 1960

cupe domande 2 , Carlo Bo ricordava un detto di Bernanos secondo cui « non si può capire niente della civiltà moderna, se prima di tutto non si riconosce che essa è una cospirazione universale contro qua·lsiasi forma di vita interiore »; e non esitava ad avallare con la testimonianza cattolica la condanna contro « l'uomo spento che vive insensibilmente ~ Parigi come a Tokio, a Roma come a Mosca», l'uomo-massa che avrebbe « rotto i ponti col vecchio uomo nato nell'ingranaggio della civiltà europea, una civiltà centrata sulla coscienza », l'uomo-massa a cui va ricondotta l'odierna « condizione universale di dimissione e ri- . . fiuto ». In un· altro articolo non meno trenodico 3 , Guido Piovene, dopo aver fatta sua la diagnosi cui è pervenuto un recente libro di Élemire Zolla - « il mondo moderno è cattivo » - ammetteva la proponibilità dell'ipotesi che l'uomo sia « un essere antiquato, che non tornerà più a esistere»; e che « quella che chiamiamo la persona umana (sia) stata solo un episodio, un intervallo felice, e illusorio, fra· lo stato di barbarie e la riduzione ad automa »• A questo tipo di approach, che rivela la continuità di una certa tradizione letteraria di « alti sensi », la cultura di altri paesi rimprovererebbe probabilmente un eccessivo « impressionismo », una· raffinata riluttanza a calare la degnità entro la realtà storico-sociale. Ci sono però se non altro gli echi delle principali conclusioni della moderna sociologia sulla· civiltà di massa, che è in larga parte americana e trae la sua · ragion d'essere dalle vicende che hanno prodotto la massa americana. Lungi dall'essere quell'Equalityland che i miti hanno raffigurato in suggestive immagini, la società americana è fortemente gerarchica. La classless society non esiste al presente negli Stati Uniti, come non esiste in Russia nè in alcun altro paese del mondo, nemmeno approssimativamente. Certo la inequality americana si differenzia da tutte le altre, ed in larga misura· è operante ad un più alto livello. Le forme di separa•zione sono molteplici. Una, la più facilmente constatabile, è da ricollegare ~Ila particolare composizione della società americana. Prescindendo dai negri, che pur costituiscono, con 18 milioni di individui,. una minoranza di notevole consistenza, e che si trovano in una situazione di totale inferiorità, i gruppi etnici provenienti dai paesi europei - i qua·li formano la stragrande maggioranza dell'immigrazione degli ultimi 2 CARLO Bo, Una cospirazione universale, ne « La Stampa » del 18 settembre 1959. 3 Gumo P10VENE, La tragedia del mondo moderno, ne « La Stampa » del 30 agosto 1959. 26 Biblioteca Gino Bianco

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