Nord e Sud - anno VII - n. 3 - aprile 1960

·o·.a-ttività della più varia natura richiedenti iniziative e know-how, o anche semplicemente savoir faire. E e'è, in generale, la pressione respin- · gente ·ael mondo superiore, con i suoi rapporti intricati e involuti, i .simboli, le parole d'ordine, i presupposti reconditi: tutto un universo da penetrare. Fino all'età moderna questi ostacoli furono tali che solo pochi superdotati poterono superarli,, e .solo in certi settori, giacchè molte vie rimasero a lungo precluse. Oggi, nella democrazia, il superdotato risoluto e tenace può tentare qualsiasi strada, e aspirare a qualsiasi ·gradino: ·in molti casi, superata la prima fase, non troverà più· divieti. -E-se gli accadesse di trovarne, non sarà difficile ai discendenti abbattere gli ultimi ostacoli. · Gli altri, la massa di quelli che non sono superdotati, quelli a cui "la sorte ha negato sia· pure una sola qualità eccezionale su cui far· leva, sono impotenti di fronte a quegli ostacoli, e non li superano mai, se non per puro caso (una vincita al lotto, magari, o la protezione inaspettata di qualche santo terrestre). Avanzano anch'essi, con il progresso generale della società - quando c'è - ma sempre a decisiva distanza dal mondo superiore. I condizionamenti che la situazione di partenza esercita su - di loro sono, se non schiaccianti, duramente limitativi. La « libertà » è inversamente proporzionale all~ « necessità » con cui è tenuta a confrontarsi: nel caso della ·classe inferiore la « necessità » è obbiettiva- ·mente enorme. Il subalterno è colui che viene costretto entro un piccolo ambito di vita. · Alle sue facoltà è dato svilupparsi in un raggio più o meno limitato, tna · sempre limitato. La sua moralità può essere viva, ma in concreto le sue azioni buone non riusciranno ad investire che situazioni limitate: di famiglia, di categoria, di paese o di rione. Prospettive più vaste gli sarà possibile, in certa misura, immaginarle, e invocarle, ma di fatto gli verranno negate: la situazione è tale da farlo, oltre un certo punto, estra"neo. La sua percezione dei fatti e delle circostanze fondamentali dell'esistenza può essere acuta, e lucida la sua conoscenza: dei meccanismi vicini della vita collettiva: ma di tutto il restante mondo ha una ·-conoscenza frammentaria, fragile, priva di prospettiva storica. Gli mancano gli strumenti e le condizioni essenziali per poter cogliere i nessi, i processi le contraddizioni, le involuzioni, la dialettica delle cose e quella delle idee. La sua fantasia può essere alacre, ma il mondo che ·le fornisoe gli stimoli è un mondo esiguo e semplice, talchè le è impedito o quasi di comunicare con mo~di estetici più ricchi e complessi, 24 BibliotecaG1noBianco

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