• • e clamorosi ». Ed il lavoro di Chain prosegue insonne proprio per portare a tennine al più presto la creazione dei dn1edi che sono necessari per debellare i mali più pericolosi che affliggono l'umanità. È poi la volta di Daniele Bovet, « l'uomo diventato italiano nel salotto di Nitti ». Le sue parole risentono di una congenita timidezza. Sembra che egli sia solito dire che le sue ricerehe rappresentano cc la lotta per la preservazione e la conservazione della vita umana »; e che prosegua affermando che cc l'applicazione clinica ha sempre rappresentato, per noi, la suprema ricompensa e il legame profondo con la realtà ». Per concludere vorremmo affermare con De Santis l'importanza della carriera del chimico nel mondo in cui viviamo non senza augurare il potenziamento di istituti, di laboratori, di tutti ·gli strumenti, insomma, indispensabili a tutti coloro che si accingono a intraprendere quella via. Dei tre volumi finora usciti nella collana si è creduto opportuno parlare de Il Chimico, non perchè sia stato condotto con criteri diversi dagli altri, o perchè risponda meglio alle esigenze del pubblico. Gli altri volumi: Il Magistrato di Gigi Ghirotti e l'Attore di Carlo A. Giovetti, non sono meno interessanti per efficacia espositiva e per ricchezza di informazione. Ci siamo sof fermati su Il Chimico perchè vo1evamo illustrare brevemente con un cc ca1npione » il metodo e i criteri con cui saranno realizzate tutte le inchieste della collana di Giovanni Grazzini, circa h·enta, e che dall'attore al giornalista, dal professore all'ingegnere, dal musicista all'agricoltore, passeranno in rassegna i -protagonisti delle varie attività della società moderna. [R. C.] La poesia dialettale napoletana Per le cc Edizioni Scientifiche Italiane » ha visto recentemente la luce, in elegante veste _tipografica, una raccolta di testi poetici napolétani, presentati criticamente da un attento studio di Enrico Malato. L'opera (La poesia dialettale napoletana, ESI, 1959), in dut'- volumi, è certamente una delle antologie più complete che si conoscano dei poeti napoletani; essa si distingue dalle altre per la serietà scientifica, e il sicuro gusto con cui è stata condotta, e si può dire che viene.. a colmare una lacuna. Da tempo, infatti, si sentiva l'esigenza di una antologia che unisse i pregi della completezza a quelli della informazione storica. Il Malato, la cui competenza in fatto di cultura napoletana, è già stata dimostrata in altra occasione, e cioè in uno studio sul Giannone, ha compiuto perciò opera: meritoria, in tempi in cui la faciloneria sembra essere il criterio predominante a cui si ispirano i numerosi e improvvisati eruditi di cose napoletane. L'attenzione e la curiosità per le cose napoletane ha antiche radici; ma oggi, come dice Gino Doria nella sua prefazione all'antologia del -Malato, cc non si può dire, certo, che favore e curiosità procedano dal miglior prodotto della nostra cultura; bisogna anzi riconoscere che sono proprio i 120 BibliotecaGino Bianco
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