... ... . - cominciare dalle leggi del 1864-1865, che hanno costituito il primo e più importante nucleo della nostra legislazione sulla finanza locale, e in cui si possono rintracciare alcune delle anomalie che persistono tuttora, e cioè quelle tendenze ad attribuire agli enti locali spese le quali, per la loro natura, dovrebbero rientrare nella competenza dello Stato, come, per fare un esempio, le spese per l'istruzione elementare. In genere, questo del rovesciare sui Comuni parte degli oneri che lo Stato non avrebbe potuto assumere se non con nuove imposte, è stato un criterio cui si sono volentieri ispirati i responsabili della nostra politica finanziaria sin dai primi anni del nuovo regno. Esso però, comportava l'allargamento dei tributi propri dei comuni a nuove imposte di maggiore o minore in1portanza; si è avuto di conseguenza che il nostro sistema finanziario locale ha acquistato quelle caratteristiche di confusione le quali sono rimaste, anche dopo i progetti di riforma del primo dopoguerra, e ·dopo l'entrata in vigore del testo unico del l931, il quale abolì le cinte daziarie sostituendovi le imposte di consumo. Quando l'autore porta il suo discorso sul Comune di Milano, vediamo che, attraverso l'esame della spesa, acquistano risalto i momenti e i problemi più significativi della vita cittadina. Nel secondo dopoguerra viene individuato un primo periodo, che va fino al 1951, dominato dai problemi della ricostruzione, e t~n periodo successivo in cui lo sviluppo economico e l' espansione urbanistica impongono al comune an1pliamenti di servizi ed opere di coordinamento ed indirizzo che hanno la loro espressione sintetica nel piano regolatore. Il passaggio tra le due fasi è denunciato dall'enorme sviluppo delle spese straordinarie, che passano nel 1951 a 9,9 miliardi quasi raddoppiando i 5, 1 miliardi dell'esercizio precedente e che rappresentano, secondo l'autore, la principale caratteristica della situazione finanziaria del comune di Milano. Fra le spese straordinarie si comprendono « non solo esborsi per far fronte a situazioni debitorie di aziende municipali o altri contributi propriamente eccezionali, ma anche erogazioni di fatto ordinarie come quelle ricor- . renti per la manutenzione di edifici ed impianti e, soprattutto, veri e propri investimenti ». Esse si possono quindi sostanzialmente considerare come investimenti in impianti fissi in cui emerge particolarmente la funzione del Comune nella creazione delle infrastrutture. Se si considera che parte importante nelle spese straordinarie ha il deficit dell'Azienda Tram viaria Municipale, deficit provocato specialmente · dalle linee interurbane, e che per il resto esse consistono sopratutto nell' e- - stensione dei servizi al territorio circostante e all'esecuzione del piano regolatore, ispirato a una funzione regionale della città, appare chiaro come il problema di fondo del Comune di Milano sia que1lo della tendenza della città a ,, mutare qualitativamente i rapporti col territorio circostante ». In realtà « mentre la struttura d<tl comune è ancora quella adatta ad una città circondata dalla campagna, intorno a Milano e, sopratutto a settentrione, fino oltre i confini de1le provincie limitrofe, si sono moltiplicati paesi operai che rovesciano quotidianamente la loro popolazione sulla metropoli o piccoli e medi centri industriali collegati strettamente con la città, il.15 ibliotecaGino Bianco
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