Nord e Sud - anno VII - n. 2 - marzo 1960

... Tutti i quartieri periferici - continua la relazione del Pia·no Regolatore Generale - (oltre un quinto della popolazione al 1951) hanno indici• spaventosi e quattro di questi, con 44.227, abitanti, presèntano addirittura lo scandaloso indice medio di più di tre persone per vano!». La stessa fonte informa che l'indice di affollamento della città di Napoli è di 2,1 persone per vano, mentre quello medio nazionale risulta pari a 1,30. Inoltre, sembra che la Commissione nominata nel 1925 per svolgere una1 indagine sui terranei abitati di Napoli abbia ritrovato 25.154 « bassi » abitati da 102.629 persone ( 4,8 persone per vano). D' altra parte tale Commissione aveva limitato la propria indagine ai soli quartieri del centro, escludendo le sezioni periferiche. Al censimento del 1931 il numero dei terranei risultò di 43.507 con 218.865 crbitanti (5,05 persone per vano). È quindi evidente che i 18.358 terranei non accertati nell'indagine del '25 appartengono per la gran parte alle sezioni periferiche. N è in seguito questa situazione è migliorata. È nec~ssario considerare, inoltre, che 1~ abitazioni delle sezioni periferiche contano un limitatissimo numero di vani, raramente superiore ad uno. Gli indici medi dei vani per abitazione, riportati nelle precedenti tabelle, sono a tale riguardo molto indicativi. L'impianto urbano ed edilizio dei « borghi » periferici, come già si accennava, è quello classico dei paesi agricoli interni della provincia · napoletana. Generalmente, lungo un'arteria di grande traffico, affia·ncata da due o tre strade residenziali, si allineavano le costruzioni agricole, dall'ampia corte interna, inframmezzate da qualche palazzotto signorile, che, malgrado alcune pretese decorative della facciata, era impostato con gli stessi principi del tipo edilizio generale. Il « centro » era, ed· è tutt'ora, distribuito attorno alla piazza principale, situata, generalmente, tra· l'arteria di grande traffico ed una strada parallela. Le accresciute esigenze di spazio residenziale, dovute al notevolissimo incremento demografico ed alla immigrazione dai quartieri del centro cittadino, non potendo trovare sfogo nelle terre vicine, perchè queste servivano per l'agricoltura, imposero una serie di sopraelevazioni, di nuovi corpi di fabbrica all'interno delle corti, di aggil1nte, dì ulteriqri frazionamenti delle cellule abitative. Così, oggi, ogni cortile rappresenta un'isola residenziale, affollata fino all'inverosimile, dalla sconcertante struttu_ra irta di scale, ballatoi, porte e finestrine, disposte come il caso e l'esigenza dettavano. 86 Bibliotecaginobianco

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