Nord e Sud - anno VII - n. 2 - marzo 1960

punti di contatto fra l' autonomis1no in Sicilia e il nazionalismo nel Medio Oriente, la coalizione milazziaria fra autono1nisti e comunisti ricorda appunto certe alleanze fra nazio·nalisti e comunisti nel Medio Oriente , (si veda il libro di Laqueur - Nazionalismo e Comunismo nel Medio Oriente - pubblicato da «Opere nuove»), la realtà politica siciliana non è traducibile in termini italiani ed europei se non si ricorre a considerazioni di questo tipo, se non si paragona, cioè, l'autonomismo alla. Milazzo con il nazionalismo alla M ossadeq e se non si considerano le alleanze fra estrema destra ed estrema sinistra, del tipo di quella che ha fatto capo a Milazzo, come un fenomeno del tutto estraneo e contrario alla <e ·normalità democratica». Ma se il « ritorno alla normalità democratica », in Sicilia e nel Mezzogiorno coritinentale, non può coincidere con operaz·ioni di tipo milazziano, ci vuole l'impudenza di un D'Angelo per asserire che esso coincide con un altro cc ritorno »: quello delle giunte regionali aperte a destra, coridizionate dai voti dei monarchici e dei missini. Tanta più che la giunta aperta a destra che è stata recentemerite eletta dai deputati della sala d'Ercole risulta, clal purito di vista della democrazia, anche meno << normale» delle giunte, più o meno anch'esse aperte a destra, che furono presieduta dai Restivo e dai La Loggia: 1) perchè monarchici e ·rnissini, reduci dal fiancheggia1nento dell'operazione Milazzo, hanno aggiunto un altro titolo di infa11tilismo politico e di malformazione civile ai 111,oltidi cui già si fregiavano; 2) perchè, nel corso dell' operaziorie D' An,gelo (chiamiamo così la 1naccliiriosa attuazione del rovesciamento lli Milazzo e dell'insedianiento clella nuova giunta aperta a destra) si è negoziata l'asseg1iazione cli clue assessorati al MSI e con altri assessorati si sono comprati alcuni milazziani; 3) perchè a presiedere le giunte di Restivo e di La Loggia erano uomini di formaziorie democratica, esponenti di tradizioni e di correnti democristiane, 1nentre oggi, a presiedere la giunta, si è chiamato un tipico esponerite del peggiore camaleontismo politico, monarchico prinia, milazziano poi, ora democristiano di comple11ie·nto. Per la Sicilia, e per la gran parte del Mezzogiorno, no·n si può parlare dunque di cc ritorno alla normalità deniocratica »; e meno che mai se 11.epuò parlare oggi. La « normalità democratica>> è tutta da f andare; e per f andarla - diciamolo esplicitamente una buona volta - ci si deve impegnare risolutaniente sul piano della politica di sottogoverno non meno che nel piano1 dellaJpolitica di governo. Oltretutto si tratta di evitare che gli eff ett-i negativi della prima intervengano a neutralizzare gl-i 5 Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==