una magistratura il più possibile indipendente: questa affermazione era divenuta pur,e una necessità istituzionale, nel momento in cui il costituente aveva collegato alla magistratura la possibilità dei cittadini di instaurare giudizi davanti alla Corte Costituzionale. L'indipendenza della magistratura era, dunque, condizione della completa difesa delle libertà del cittadino: ma era, al tempo stesso, condizione della libertà del magistrato. In questo senso devono essere riguardate anche le polemiche sulle procedure penali e sulla libertà di stampa : la libertà del magistrato, infatti, non si tutela soltanto sottraendolo alle possibili ingerenze degli organi esecutivi, ma pure attribuendo piena responsabilità e dignità al suo operare. E quanto responsabile e degna sarebbe un'attività del tutto sottratta al giudizio degli altri cittadini? che traesse dal segreto e dalla mortificazione della personalità altrui ogni sua forza? Libero sarà il magistrato solo quando nessun dubbio potrà sfiorare il suo operato, quando gli sia limite e conforto l'attenzione dell'opinione pubblica. Ben più delle intemperanze di un mediocre giornalista lo mortificano le ritrattazioni delle deposizioni rese in istruttoria, la cui frequenza non potrà non incidere sulla stessa fiducia che il cittadino porta nella giustizia penale. A questi temi la passione di Battaglia conferì accenti di persuasione non sempre raggit1nti dalle opere di dottrina. Queste premesse dovevano condurlo ad incontrarsi con il tema dei partiti politici, dove ragioni del singolo e funzionamento dello Stato concorrono a porre problemi non lievi. Ed anche qui la sua fu prova di una sensibilità tutta moderna, nell'impostazione data al profilo della regolamentazione privatistica e pubblicistica di partiti. La sua, però, non fu soltanto opera teorica: pur se ai teorici vjen di raccomandare quel suo scritto su Giustizia e politica nella giurisprudenza, dal quale non poco potrebbe ricavare chi medita sulla interpretazione della legge. Achille Battaglia non disgiunse mai l'opera teorica dalla pratica di vita: e non è certo l'ultima cosa da ricordare il modo in cui espresse le sue convinzioni nella pratica civile di og11i giorno e nel mestiere di avvocato. Per valutare le posizioni che negli ambienti della sinistra democratica si è soliti prendere sui problemi delle istituzioni, può giovare qualche rilievo occasionato dal Congresso costituente dell'Associazione italiana per la difesa e lo sviluppo della scuola pubblica in Italia (ADESSPI), tenutosi a Roma dal 19 al 21 febbraio. Opportunamente il Congresso ha rivolto molta attenzione alla necessità di sostanziali modifiche dell'assetto burocratico della scuola, la cui presente struttura può determinare il fallimento di ogni intrapresa riformatrice fondata esclusivamente sul riordinamento didattico o su di una politica di puri investimenti fì11anziarl. Affermato il carattere proprio dell'istituto scolastico, se ne è rivendicata l'autonomia: la democraticità nell'elezione dei presidi, l'abolizione dei provveditori ( << questi prefetti della scuola» - ha esclamato Ragghianti), uno stato giuridico del personale insegnante 67 Bibtiotecaginobianco
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