plinari non giusti. Un comitato studentesco di tal genere è in vigore già da molti anni, nell'Unione Sovietica, è riconoscjuto dallo Stato ed ha capacità di trattare alla pari con il corpo insegnante e direttivo. Ma una soluzione del genere non ci sembra adatta per un paese come il nostro, ove il figlio non denunzia il padre che l1a sottratto il grano all'ammasso, e dove il discepolo nutre un istintivo rispetto, o timore, per il maestro. Nè del resto è questo tipo di rapporto sindacalistico che si richiede dai giovani: essi vogliono semplicemente dei « rappresentanti », che « prospettino » volta per volta le situazioni, « dal punto di vista della' classe». Nel '57 queste facolta furono accordate dal Preside al comitato dell'Umberto, cl1e, però, non seppe avvalersene, preoccupato come era delle altre attività, cl1e dovevano essere intese come complementari, se non proprio come meramente ricreative. Le proteste degli studenti, però, hanno fatto in modo quest'anno che il comitato si dividesse in due rami: tino per le attività culturali-rjcreative, l'altro per quella rappresentativa. Vi è infine un'altra organizzazione ancora in embrione: quella degli ex allievi. Questa iniziativa partita dal preside del '58 è stata nei primi due anni limitata agli ex allievi padri di famiglia· ora, invece, è nei programmi del nuovo Preside di estenderla anche a coloro che solo da pochi anni siano usciti dai banchi dell'Umberto. Si avrebbe pertanto una suddivisione degli ex-allievi in seniores cioè padri di famiglia, e juniores; i quali ultimi dovrebbero formare il trait-d'union tra l'antico e il nuovo, assicurando la continuità dell'interessamento alle sorti dell'Istituto da parte di tutte le generazioni cl1e sono pa·ssate per le sue aule. Riassumendo: quanto ai problemi della comunità scolastica, la via intrapresa, a parte le difficoltà di avviamento di certe iniziative, sembra, dopotutto, c1uella·buona; sarà più o meno efficiente questo o quel comitato, ma comunque è già molto che dei comitati vi siano ed è lecito augurarsi che la loro attività migliori in avvenire, grazie all'esperienza e alla pratica maggiore. Il problema della palestra· potrebbe trovare agevolmente la sua soluzione ove si riuscisse a dislocare il mercatino, malgrado gli interessi che a questa dislocazione si oppongono; e quanto all'igiene si potrebbe far fronte ai principali inconvenienti con non grande spesa. Il problema più urgente resta, dunque, qt1ello delle succursali; e, il1 particolare, per Fuorigrotta. Sembra ora che, fra gli stanziamenti che il Ministro dei LL.PP. ha recentemente deciso di concerto con il Ministro della Pubblica Istruzione, 100 milioni si riferiscano a un edificio per scuola media· a servizio di Fuorigrotta, Bagnoli, Posillipo. In questi edifici, appunto, si potrebbe forse cercare di sistemare una succursale dell'Umberto, a evitare che una nuova ondata di aspiranti al liceo si riversi su via Carducci. Ma intanto, tenendo conto anche dell'incremento di popolazione scolastica che probabilmente deriverà della costruzione del nuovo edificio, ci si po11ga una buona volta il problema di un istituto tipo Alessandro Volta da ubicarsi in questa parte della città, tanto più che: 1) esso sarebbe 65 Bi·bliotecaginobianco
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