Nord e Sud - anno VII - n. 2 - marzo 1960

- È chiaro, quindi, che, se fino agli anni 30 questo Liceo napoletano, · grazie anche a docenti come M. Kerbaker, A. Della Valle, E. Donadoni, ha potuto far fronte ai fini per cui era stato istituito, ora invece si trova nella condizione di non potervi più far fronte. La parte forse meno appariscente dell'attività di un Liceo è quella della segreteria; ma non per questo è la meno importante, anzi, si potrebbe dire cl1e la segreteria sia· il cuore dell'intera organizzazione: è infatti relativamente sem_plice per gli alunni e per gli ex-alunni dell'Umberto chiedere e ottenere celermente quei certificati di cui hanno continuamente bisogno. Annesso alla segreteria è l'archivio, che contiene i dati relativi a tutti gli allievi che sono passati per l'Umberto dopo la guerra, più qt1el poco che cc di prima », si è potuto salvare dai bombardamenti. Poi, c'è la presidenza: ora, all'inizio di quest'anno, è arrivato all'Umberto un nuovo Preside, il Prof. Attilio Di Lorenzo che l1a fatto installare una specie di telefono interno, collegato ad altoparlante, che lo mantiene in continuo contatto con le classi: è un metodo comune alle scuole americane, ma non usato in Italia. A chi lo interroga, il Preside risponde lamentando innanzi tutto la scarsezza delle aule, che costringe gli alunni al massacrante « doppio - turno ». Egli è riuscito, mediante vari accorgimenti, a ridurre a sole due volte per settimana i turni delle lezioni pomeridiane; il che per altro costringe egualmente gli studenti, in tali giorni, a seguire le lezioni dalle 14 alle 17,30; e subito dopo, quando avrebbero bisogno di riposo, a preparare i compiti per il giorno successivo. Il Preside auspica poi che si manifesti la possibilità di ridurre le 29 ore di lezioni settimanali a 25; perchè, osserva, non è logico che un organismo giovane sia sottoposto allo sforzo di lavorare più di otto ore, più di quanto, cioè, lavora un impiegato. Co~e soluzione del problema delle aule, relativamente al Liceo Umberto il Preside nota che la si potrebbe trovare ricorrendo nuovamente, ed in modo razionale, al metodo delle succursali: la prima delle quali, naturalmente, dovrebbe essere istituita al rione Fuorigrotta. Ciò di cui il Liceo Umberto ha poi urgente bisogno è il rinnovamento dei servizi igienici. Parlando di q11esti, il pensiero di chiunque sia stato al Liceo corre subito ai W.C., ovvero ai « foyers » della scuola: la zona annessa ai"W.C., infatti, è il naturale rifugio di chi voglia riposare per cinque minuti dopo una lezione particolarmente pesante, o fumare una sigaretta dopo una spiegazione sfibrante. Purtroppo, questo luogo è meno salubre di quanto non lo sia generalmente per sua natura: i muri sono umidi per infiltrazioni d'acqua, l'aria che vi giunge è scarsa, e spesso le corrose tubature igieniche « perdono », avvelenando con uno sgradevole tanfo le già maleodoranti « nazionali » dei poveri studenti. Ma oltre a quello dei W.C., che è assai grave, v'è un altro problema dello stesso tipo : la totale mancanza di riscaldamento, che si risente notevolmente, data la discreta ampiezza delle aule e dei corridoi. In 62 Bibiiotecagi nobianco

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