Nord e Sud - anno VII - n. 2 - marzo 1960

fu preso, in parte, di contropiede e tardò ad accorgersene. Poi reagì· positivamente, al pu11to che ne trasse vantaggio una solo discreta e vivace esecuzione di un divertissement terroniano {« Ma in provincia siamo seri », per la regia di Enriquez e con la partecipazione straordinaria, e stonata, di Tatiana Pavlova). Il terzo ed il quarto spettacolo del « Piccolo » lasciarono perplessi. Brutto t1n cc M·istero sacro » affidato alle cure di Pierfederici, per cui si temette che il buon avvjamento fosse da considerarsi veramente eccezionale, da tutti i punti di vista. L'esecuzione di una commedia non bella di Nicolaj ( cc Il soldato Piccicò », regia di Sandro Sequi), alla quale la critica metropolita11a assistette sette giorni prima che lo spettacolo andasse in scena, avvalorò i dubbi. Comunque, una lodevole e professionale regia di Mario Ferrero ( cc Pic-nic »; scene di Pizzi, attori: Ilaria Occl1ini, Giovanna Galletti, Fra11ca Benedetti, Michele Riccardini, Osvaldo Rt1ggieri, Grazia Marescalchi, Paola Bacci, ecc.) ristabilì un certo equilibrio cl1e venne consolidan-dosi dopo la intellige11te e moderna realizzazione del pirandelliano « Liolà » dovuta alla regia di Blasi e alla sorprendente interpretazione di Paolo ·Carlini e, infine, con ia suggestiva anche se non «autentica» edizione della «Santa Giovanna» di Shaw per la regia di Enriquez, le scene, bellissime, di Luzzatti e l'interpretazione della intelligente Ilaria Occhini. In definitiva la stagione '59-'60 del «Piccolo teatro » di Napoli diretto da Franco Enriquez può essere considerata - tenuto conto delle difficoltà ambientali - abbastanza positiva. Un punto di partenza utile per cc sbloccare » una situazione che minacciava di incancrenirsi. _ È augurabile, adesso, che ci si ponga assai tempestivamente all'opera per il prossimo anno. Il qt1ale potrà segnare, sempre che i responsabili lo vogliano, l'affermarsi definitivo di un organismo· teatrale che, per la prima volta dalla sua nascita, ha dimostrato una promettente v-italità. . Della stagione teatrale '59-'60 altro fatto significativo, e foriero di interessanti sviluppi a venire, è stata l'improvvisa decisione degli impresari di sciogliere la cc Scarpettiana ». Il complesso capeggiato da Fra11co Sportelli, Pietro De Vico e Vira Silenti e guidato da Mario Mangini, aveva puntato su testi men che modesti, messi in scena alla buona. Ma avrebbe potuto, ad avviso di molti, ugualmente resistere e difendersi. Non contento di tanto, preoccupato che, per la usura attuale, il suo teatro potesse perdere un posto faticosamente conquistato; sensibile alla necessità di aggiornare una cc formula» ormai logora e,. anche, alla opportunità di non isolare la città di Napoli dalla presente attività delle consuete compagnie di giro, Eduardo De Filippo decideva, a metà gennaio, lo scioglimento della compagnia. L'esperienza successiva ha dimostrato che, stante la concorrenza della cc Primavera napoletana della prosa » e del cc Mercadante », il cc San Ferdinando» non poteva avva11taggiarsi gran ·che dall'attività delle compagnie di giro. Fra queste è stata ospitata la Compagnia di Renzo 58 Bibliotecagi·nobianco

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