Nord e Sud - anno VII - n. 2 - marzo 1960

di igiene e di dietetica, di solito avrà raggiunto una certa prestanza · sportiva, avrà a·cquistato certe abilità manuali (disegno tecnico, cucito, cucina, costruzio11i meccaniche, ecc.), e in molti casi certe abilità professionali (stenodattilografia, computisteria, elettrotecnica, arte della vendita, ecc.). Di tutto il resto saprà poco o nulla, a meno• che, essendo un superdotato, e avendo mirato sin dall'inizio all'istruzione universitaria, non abbia studiato per conto suo, eventualmente scegliendo anche quelle materie facoltative cl1e le scuole spesso offrono, ma di cui pochissimi profittano, per mancanza di gt1ida e di stimoli efficaci. Non conoscerà il latino e i~ greco: ma questo lasciamolo pur da parte. Non conoscerà, sia pur male, una qualsiasi lingua straniera. Avrà, normalmente, scarsissime nozioni nel campo delle scienze fisiche e naturali. ·Non avrà sentito 11eppur nominare la filosofia, e non saprà quindi nulla della storia del pensiero; non saprà nulla della storia degli altri paesi e delle altre civiltà, passate e presenti; non saprà nulla di economia; nulla di diritto; nulla di arte e di storia dell'arte; nulla della letteratura mondiale e praticamente nulla della letteratura del suo stesso paese. Ma anc~e queste, in certo senso, sono eti_chette. In realtà - e c1 uesto è ciò che conta - dopo dodici anni di istruzione la scuola non gli ha saputo dare gli stru1nenti basilari per sviluppare armoniosamente e pie11arr1ente la sua personalità, per realizzarne tutte le potenzialità; non gli ha dato la curiosità, J'jnteresse per il mondo che si svolge fuori della sua angusta esperienza e di quella dei suoi peers; non gli ha insegnato a ragionare e a orientarsi tra i fatti grandi e piccoli e tra le idee; non gli ha dato la prospettiva storica in alcun campo del sapere, per cui anche quel poco che possiede è nozionistico, piatto=- inerte; non gli ha dato 11eppure gli stimoli e gli aiuti minimi per gustare una qualsiasi forma di espressio11e artistica, per sviluppare la sua fantasia e la sua sensibilità estetica (gli saranno estra11ei sia• la musica seria che il teatro, sia la narrativa che la poesia, sia le arti pittoriche e plastiche cl1e l'architettura, sia la danza che il cinema d'arte); non gli ha d-ato la capacità di orientarsi autonomamente nel mondo economico-sociale in cui dovrà vivere e lavorare, nè in quello vicino nè in quello più vasto; non gli l1a dato la capacità di interessarsi davvero a·gli altri, e soprattutto non gli ha dato la comprensione profonda delle diversità storiche, culturali, civili, individuali degli uomini di ieri e di oggi. Tutti questi strumenti saranno dati solo ai privilegiati e ai superdotati, e solo nelle università migliori (gia·cchè in America esistono molti istituti che di universitario hanno solo il 11ome, dove si riesce a 110n insegnare nulla 30 Bibliotecaginobianco

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