percl1è il suo significato è che i superdotati provenienti dalla classe inferiore non saranno, per tal fatto, esclusi dalla classe superiore. Nelle democrazie progredite chit1nque, da qualunque strato della società gli avvenga di partire, può aspirare a diventar membro della ruling class, a condizione che dimostri di essere, in un senso o nell'altro, un superdotato. È questo il significato della formula « eguaglianza delle opportunità ». Almeno come tendenza, è riscontrabile in tutte le democrazie. La storica ingiustizia· contro i superdotati è stata in t1na certa misura riparata. Nessuno meglio del neo-membro della 1·uling class può valutare la distanza che gli è toccato superare. Il superdotato è invitato ad una specie di corsa ad ostacoli. E gli ostacoli saranno tanto più alti quanto più in basso si trova nella scala sociale la classe da cui egli prende le mosse. C'è anzitutto l'ostacolo dell'ambiente familiare se esso, come sovente accade, è rassegnato alla sorte, e quindi ostile ad ogni ipotesi che non rientri nell'ordine conosciuto delle cose. Ci sono le ristrettezze econo1niche, che consentono un raggio d'azione limitato, e in particolare trattengono in una relativa prigionia geografica. C'è la mentalità di classe del vicinato degli an1ici di famiglia, dei coetanei, con i suoi schemi e le sue direzioni obbligate e obbliganti. L'ignoranza di quelli che lo circondano dalla nascita rende estremamente difficoltoso il superamento <li ogni gradino dell'istruzione scolastica: la quale, dopo gli anni delle elementari, richiede sa·crifici finanziari sempre maggiori, e inoltre si pone - a un certo punto dell'adolescenza - come una concorrente in più o 1neno larga misura svantaggiata dell'istruzione professionale, scolastjca ancora ovvero pratica, nei cui risultati si intravvedono benefici immediati e sicuri; o senz'altro del lavoro. C'è poi lo sfasamento tra il linguaggio del suo ambiente, più o meno prossimo al dialetto o allo slang, e i linguaggi via via più complessi della scuola, della carta stam1)ata, delle élites nazionali e internazionali. C'è la scarsità e l'unilateralità delle es1Jerienze formative (in molti paesi, a parte le va11terie retoriche della classe dirigente, il servizio militare continua ad essere, in quel senso, l'esperienza decisiva, rendendo possibile un più vasto contatto con il mondo e con meccanismi della società meno semplici di quelli precedentemente incontrati) che esige, per essere superata, strappi sempre più risoluti dall'ambiente familiare, geografico, professionale di partenza. C'è, oltre l'inesperienza generica· del più vasto mondo, la difficoltà pura e semplice di individuare le possibili vie e tappe del progresso personale, siano esse carriere o relazioni sociali 23 Bibliotecaginobianco
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