meccanici standardizzati. Questo processo minaccia di dissolvere, alla · lunga, i vantaggi che finora la ruling class - e in primo luogo le élites economiche e organizzative - ha tratto dall'ininterrotto avanzamento tecnologico. La « robotizzazione » della massa metterebbe in pericolo non solo i privilegi delle attua-li élites, ma anche valori che trascendono gli interessi costituiti: i valori stessi della libertà e della democrazia. Quel processo potrebbe modificare profondamente, in senso negativo, i modi di formazione delle élites: esso non può che incoraggiare la formazione di élites di tipo totalitario. Non solo nella politica, ma altresì 11elle' conomia, nell'esercito, nella· cultura dei mass media, ecc., la formazione, e il progressivo sopravvento, di élites di natura totalitaria sarebbe il logico pendant della massa robotizzata. I valori democratico-liberali, e le élites che ne sono in varia misura e con varia convinzione depositarie, scomparirebbero dalla scena del mondo. Orwell, nel suo 1984, ha i1nmaginato il punto d'arrivo di un tale processo. Così, paradossalmente, proprio alla società che ha prodotto le idee di emancipazione, elevctzione, eguaglianza - leit-motiv della sua storia recente - toccherebbe in sorte dr prender atto di quell'inferiorità della maggioranza di cui le élites del passato non avevano mai dubitato, e che avevano sempre tradotto in una decisiva diversità di piani. L'immagine della· società come un organismo paragonabile al corpo u1na~10- una immagine fondamentale, che dall'oratoria di Menenio Agrippa si è trascinata, praticamente immutata, fino agli odierni discorsi da caffè dei funzionari di banca - ha· sempre avuto lo scopo di blandire la maggioranza. Le parti del corpo umano - nobili e meno nobili - sono tutte, sebbene in varia proporzione, di carne e sangue, e anche lo scheletro che le sostiene è tutto di una medesima materia. Le due parti essenziali della società non si trovarono mai in questo tipo di comt1nione: furono sempre separate, non già da diversità cli funzioni, ma da uno sbalzo strt1tturale. Ci si riferisce qui ai rapporti tra gr11ppi sociali, ovviamente: sul piano dei rapporti individt1ali, e massimamente su quello dei rapporti mistico-religiosi, la comunione è sempre stata esaltata, e, anche se infrequente, è stata però possibile. Nella dimensione sociale, invece, la metafora corporale è stata sempre ingan11evole, giacchè non corrispondeva nè alla realtà storica1 oggettiva nè all'atteggiamento soggettivo delle élites. I tempi moderni hanno formalmente codificato il principio dei meriti personali come moralmente superiore a quelli del sangue e del patrimonio. È un principio che riguarda direttamente la major pars, 22 Bibliotecaginobianco
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