Nord e Sud - anno VII - n. 2 - marzo 1960

immutato il mecca11ismo fondame11tale del rap1Jorto tra élites e maggiora·nza dei cittadini. La democrazia moderna, nei suoi esempi migliori, ha creato la « società aperta ». Ha abbattuto, cioè, quei diaframmi che j11 passato riusciva110 a impedire a gran 1Jarte degli individui st1perdotati delle cla:ssi inferiori di far valere le loro carJacità e i loro meriti per salire ai gradini alti della scala sociale. È git1sta1ne11te uno dei st1oi vanti 1naggiori. D' a1tronde, pro1Jrio per effetto della « società aperta » il salto tra élites e major pars tende, 1Jit1ttosto cl1e ad abbreviarsi, ad allu11garsi. Giaccl1è coloro cl1e nella società aperta si dimostrano i11capaci di dive11tare membri delle élites, sia 1Jure di quelle di livello 1JiÙbasso, forniscono quella cl1e sembra la prova sicura della loro co11ge11ita inferiorità. Non è che questa prova venga ufficial1nente codificata, ma è indubbio che nella 11sicologia così dei membri delle élites come di tt1tti i non promossi, la nozione dicotomica della società 11erist1lta rafforzata: la contra1Jposizione tra major e minor pars si frt, nella 1nente di tt1ttL ancor più lucidamente perst1asiva. Così la 1naggioranza, nella democrazia 1noclerna, finisce per assu1nere agli occl1i delle élites I' aspetto di massa. La sua evidente inca1Jacità di e1nergere al livello della mentalità, clei gusti, <lei modi di vita clelle élites l)rese nel loro co1n1Jlesso la fa a1J1)arire a1norfa, a11onima, ottusa. La sua congenita inferiorità co1nporterebbe, a rigar cli logica, cl1e si riducessero i suoi cliritti; 1na·IJroprio a c1uesto la coscienza morale, nelle democrazie cli più solida tradizio11e, non l)UÒ consentire. Il co11cetto cristiano della dignità della 11ersona tuna11a, il mito retorico del comrnon man, gli strascichi delle infatuazioni l)OIJulisticl1e, la l)Ossente realtà dei sindacati e dei 1Jartiti di massa, selezionatori di nuove intraprendenti élites, vietano di 1Jrendere in considerazione la legalizzazio11e dell'inferiorità delJa maggioranza. Perciò c1uesta continua ad eleggere, e in misura numericamente detern1inante, le caricl1e 1J11bblicl1edal più basso al più elevato grado, e frt1isce di tutte le libertà concesse dalla legge. Con essa si debbono fare continuamente i conti; di più: ad essa si può fare appello. Qt1est'ultimo è l' as1Jetto che più preocct11Ja le élites depositarie della tra·dizione democratico-liberale. La storia rece11te è dominata da vicende cl1e molti interpretano come t111processo di « democratizzazione 11egativa ». In alcuni paesi nt1ove élites, o più esattamente combinazioni di nuove élites e cli grt11)pi a111Jartenenti alle veccl1ie élites, l1anno conquistato - facendo appello alla massa, ossia 1na110vrandola cinicamente - il potere IJolitico, distrt1ggendo u11aparte della 20 Bibliotecaginobianco

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