Nord e Sud - anno VII - n. 2 - marzo 1960

menti e raffinamenti, questi non ne hanno intaccato il nucleo sostanziale. A suo sostegno sta l'osservazione della storia. In ogni tempo l'umanità fu divisa in due parti: le classi superiori e le classi inferiori. Nell'intreccio smisuratamente complesso dei fatti umani, ·in cui sembra prevalere ora l'interesse economico, ora l'ideale religioso, ora il bisogno psicologico di affermazione della personalità, ora lo slancio creativo o critico della cultura, la distanza tra le due parti della· società si perpetua attraverso tutte le situazioni storiche. Per tutto il corso della storia umana l'iniziativa, l'impeto vitale, il vigore creativo appaiono prerogativa: delle élites, qualunque sia la società in cui operino. Non dunque come dogma metafisico, bensì come risultato univoco dell'indagine storica, nasce l'idea che lo sbalzo che separa' le élites dalla maggioranza degli uomini rientri nell'ordine naturale, o strutturale, delle cose di questo inondo. Ciò che è molto mutato è il modo di formazione delle élites. Dapprima è stata determinante la forza; poi s'impose il principio del sangue, a cui s'a·ggiunse quello del patrimonio; nell'epoca moderna si è affermato il 1Jrincipio dei meriti personali. Gli ultimi tre sono i princìpi fondamentali cl1e regolano oggi la formazione delle élites; ancl1e se il principio della forza non si può dire davvero del tutto eliminato, come le vicende dell't1ltimo cinquantennio dimostrano. Nella democrazia moderna, ha: scritto il Mannheim 1 , « le élites sono una mescolanza di uomini e donne fortunati, che hanno raggiunto la loro posizione grazie ad uno o più dei tre princìpi ». L'ampliamento della base di formazione ha fatto considerevolmente aumentare l'ordine di grandezza delle élites. Oltre ad essere più diversificate ed a1ticolate, esse appaiono oggi numericamente assai più consistenti che in passato. È vero che sono anch'esse disposte secondo una certa gerarchia, e che la distanza tra le élites superiori e quelle inferiori è sotto certi aspetti ragguardevole: nel mondo contemporaneo sono stati ammessi nella sfera della· ruling class - attraverso le nuove istituzioni, come i sindacati, i partiti di massa, i mass media, ecc. - individui che restano a notevole distanza dalle élites di tradizionale formazione. Ma il salto che divide la· minor pars dalla major pars è stato soltanto spo- . stato. In 111p1aese di parecchie decine di milioni di abitanti i privilegiati per vario titolo possono ammontare ad alcuni milioni, restando però 1 KARL MANNHEIM, L'uomo e la società in un'età di ricostruzione, trad. it., Edizioni di Comunità, 1959, pag. 86. 19 Bibliotecaginobianco

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