saluta, tanto più assoluta qua11to più democratico era il regime, quanto più i membri di quelle maggioranze, cioè, sa1)evano di rappresentare la maggioranza del popolo. Chi ha letto la Démocratie en Amérique di Tocqueville sa quanto il grande teorico fosse ossessionato dai pericoli impliciti in quella onnipotenza, e sa come egli indicasse 11el controllo costituzionale uno degli argini a tali pericoli. Poichè esso crarentisce cl1e le assemblee legislative esercitino nella loro attività irnperiurn e non tyrarinidem, garentisce alle 1ninoranze ed aj sinao]i la tutela dei diritti e delle libertà riconosciuti dalla Carta costitt1zionale. Ora, se non si vuol sottilizzare a vuoto sulle parole, questa funzjone è esattamente una funzione « moderatrice » delle assemblee legislative: e nel riconoscimento di esse non vi è alcuna offesa alle assemblee medesime. D'altra parte non si compr,ende perchè st1 questo punto il sen. Merzagora abbia atteso tre anni a rompere ancl1e qt!i un -« penoso riserbo » : le stesse cose cl1e egli lamenta dopo averle lette su t1n rotocalco erano state scritte dal Presidente della Corte Costituzionale in un lungo articolo, pubblicato nel 1957 nel terzo dei cinque olumi commemorativi del decennale della Costituzione stan1pati a cura della Camera dei Deputati. Oppositori malevoli e tendenziosi potrebbero perfino dedurre da ciò che il sen. Merzagora aggiorna la sua cultura costituzionale sui rotocalcl1i piuttosto cl1e su olumi di carattere scientifico. 17 Bibliotecaginobianco
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