Nord e Sud - anno VII - n. 2 - marzo 1960

Esatto: ma il paese attende anche che questa legge non riguardi soltanto il finanziamento dei partiti politici, ma· anche quello dei gruppi di pressione, e dunque anche dei Comitati Civici. Perchè sarebbe una suprema ipocrisia quella di stabilire cl1e le mura delle case dei partiti debbano essere di cristallo e che invece altri strumenti di formazione dell'opinione politica o di pressione sull' opinion,e politica, dai giornali ai lobbys industriali, ad associazioni come i Comitati Civici, possano avere fonti di finanziame11to oscure o clandestine. Se ci si rifiuta a queste elementari considerazioni, vuol dire che non si vuole già la riforma del cc costume », ma che si vogliono attaccare i partiti, e soltanto i partiti, i quali sono i normali organi di una democrazia moderna. E si badi che abbiamo adoperato il termine cc ipocrisia » solo per adeguarci al linguaggio moralistico dell'organo ufficiale dei Comitati Civici: poichè, dal 11ostro 11unto di vista, una legislazione che rigt1ardasse solo il finanziamento dei partiti politici e non anche quello dei gruppi di pressione sarebbe una legislazione non tanto ipocrita quanto inutile. Resterebbe tagliata fuori da essa, infatti, tt1tta una serie di fonti di potere che vanno attentamente regolate, e che tenderebbero a diventare tanto pi\\ determinanti quanto più prive· di regolamentazione legislativa. Ma tutto ciò 110n ci porta ancora al cuore della questione: chiunque abbia meditato spassionatame11te su questi temi sa benissimo che una legislazione sul finanziamento dei partiti e dei gruppi di pressione è a sua volta una riforma parziale, anzi parzialissima, che non risolve affatto i 1Jroble1ni dell'equilibrio isbtuzionale italiano. Come 110nsi deve credere che una prassi di crisi tutte parlamentari sarebbe sufficiente a restaurare il prestigio e il 1Jotere delle assemblee legislative, così non sì deve credere che una legislazione sulle fonti di finanziamento dei partiti sarebbe sufficiente a ridimensio11are i partiti stessi, e quindi, i11direttamente, a restituire alle assemblee legislative medesime il peso cl1e esse avevano nei regimi parlamentari di tipo ottocentesco. E ciò appare subito chiaro a chiunque riflette sul fatto che i partiti sono la forma moderna dell'organizzazione politica degli individui, sono i figli clell'intervento delle masse nella lotta politica e del suffragio universale. Il cl1e vuol dire che le esigenze che li hanno prodotti i11 quella forma che attualmente essi hanno (e che fa fremere di orrore i vuoti laudatores temporis acti) sono non solo in molta parte benefiche, ma anche di tale entità che non può bastare una legge sul loro finanziamento a regolarli e ad impedire le degenerazioni che inevitabilmente 12 B·ibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==