Nord e Sud - anno VII - n. 2 - marzo 1960

e clamorosi ». Ed il lavoro di Chain prosegue insonne proprio per portarè a l \r1nine al più presto la creazione dei rin1cdi che sono necessari per debellare i mali più pericolosi che affliggono l'umanità. È poi la volta di Daniele Bovet, « l'uomo diventato italiano nel salotto di Nitti ». Le sue parole risentono di una congenita timidezza. Sembra che ~gli sia solito dire che le sue ricerche rappresentano « la lotta per la preservazione e la conservazione della vita umana »; e che prosegua affermando che « l'applicazione clinica l1a sempre rappresentato, per noi, la suprema ricompensa e il legame profondo con la realtà ». Per concludere vorremmo affermare con De Santis l'importanza della carriera del chimico nel mondo in cui viviamo non senza augurare il potenziamento di istituti, di laboratori, di tutti ·gh strumenti, insomma, indispensabili a tutti coloro che si accingono a intraprendere quella via. Dei tre volumi finora usciti nella collana si è creduto opportuno parlare de Il Chimico, non perchè sia stato condotto con criteri diversi dagli altri, o perchè risponda meglio alle esigenze del pubblico. Gli altri volumi: Il Magistrato di Gigi Ghirotti e l'Attore di, Carlo A. Giovetti, non sono meno interessanti per efficacia espositiva e per ricchezza di informazione. Ci siamo sof fermati su Il Chimico perchè volevamo illustrare brevemente con un « ca1npione » il metodo e i criteri con cui saranno realizzate tutte le inchieste della collana di Giovanni Grazzini, circa trenta, e che ~all'attore al giornalista, dal professore all'ingegnere, dal musicista all'agricoltore, passeranno in rassegna i protagonisti delle varie attività della società moderna. [R. C.] La poesia dialettale napoletana Per le cc Edizioni Scientifiche Italiane » ha visto recenten1ente la luce, in elegante veste tipografica, una raccolta di testi poetici napoletani, presentati criticamente da un attento studio di Enrico Nlalato. L'opera (La poesia dialettale napoletana, ESI, 1959), in due volumi, è certamente una delle antologie IJiÙ complete che si conoscano dei poeti napoletani; essa si distingue dalle altre per la serietà scientifica, e il sicuro gusto con cui è stata condotta, e si può dire che viene. a colmare una lacuna. Da tempo, infatti, si sentiva l'esigenza di una antologia che unisse i pregi della completezza a quelli della informazione storica. Il Malato, la cui competenza in fatto di cultura napoletana, è già stata dimostrata in altra occasione, e cioè in uno studio sul Giannone, ha compiuto perciò opera meritoria, in ter11pi in cui la faciloneria sembra essere il criterio predominante a cui si ispirano i numerosi e improvvisati eruditi di cose napoletane. L'attenzione e la curiosità per le cose napoletane ha antiche radici; ma oggi, come dice Gino Doria nella sua prefazione all'antologia del~11alato, « non si può dire, certo, che favore e curiosità procedano dal miglior prodotto della nostra cuìtura; bisogna anzi riconoscere che sono proprio i 120 Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==