serio preoccupati delle sorti del Mezzogiorno e disposti a fare qualcosa nell'interesse generale. Ecco perché quali aziende-pilota potrebbero essere scelte quelle statali o a partecipazione statale. In ogni caso credo di avere dimostrato che una soluzione pt,ò essere trovata solo con il concorso di più parti, in cui la buoria volontà potrebbe avere uria dimostrazione pratica con un primo esperimento per vedere come e qt,anto funziona. La saluto molto cordialmente. LUCIANO DELLA MEA Milano, Marzo 1960. Le acque del Biferno Gentilissi1no Sign.or Direttore, leggo, nel 11. 1, febbraio 1960, della rivista « Nord e Sud>>un'inchiesta di Federico Orlando, intitolata: « La q11estione delf' acquedotto Campano vista da Campobasso>>. La cosa m>in,teressa un po' come ca-redattore del piano di utilizzazione delle acque del Biferno, predisposto dall' Am1ninistrazione Provinciale del Mo lise ed un po' come cittadin.o qualsiasi (ma non ... qualunque), sensibile alle cose pubbliche. Sotto quest'ultimo purito di vista, condivido in pieno quanto espri1ne la redazione della rivista nella nota a pag. 105 e mi sorprende assai che la Cassa del "f.1 ezzogiorno, continui cc in segretezza gli studi sul traforo del ~1atese >>, (pag. 108) e che esista un articolo di legge che statuisca: clie e< le domande della Cassa per il Mezzogiorno per deviazioni di corsi d'acqua .che no1i le sono state precedentemente riservati ... si repittano dirette al soddisfacimento di uno speciale e prevalerite i11teresse pubblico ... >)(pag. 106-107). V aglio sperare, per la salvezza della nostra derriocrazia e della serietà dei nostri an1.ministratori, che non sia affatto vera quella « segretezza >> e clie l'art. citato debba intendersi nel senso che la Cassa deve farsi interprete degli interessi pu.bblici speciali o prevalenti, e non riel senso che tali attributi debbano essere acettati « ipso jure >> soltanto perchè la Cassa se ne occupa. Sotto il primo punto di vista, non pretendo di essere un redattore 110 Biblioteca·ginobianco
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