navette) ·che, come è noto, alimentano un notevolissimo volume di traffico verso il centro. Per quanto riguarda gli eventuali vincoli costruttivi necessari per evitare una ulteriore espansione incontrollata, basti considerare che, negli elaborati del Piano, le aree previste come edificabili arrivano addirittura· ai co11fìnidell'Ospedale Caldarelli. Ci sarebbe infine la progettazione di piani particolareggiati per le sezi.oni periferiche; ma essa è in gran parte rimandata ad un eventuale piano intercomunale. Qua e là si prevedono complessi resiclenziali sovvenzionati (alcuni dei quali, a Soccavo per esempio, si trovano già in avanzata fase di costruzione) che sono progettati e collocati con l'unico presupposto veramente valido dell'esistenza di aree libere edificabili. Si ripete ancora, quindi, lo stesso macroscopico errore commesso nella periferia orientale dal '45 ad oggi. A Barra, per esempio, sono sorti diversi quartieri popolari in conseguenza dell'esistenza di vaste aree libere nella zona. Si ritenne, inoltre, che l'adiacenza della zona industriale avrebbe per1nesso una vicinanza degli assegnatari ai posti di lavoro. In effetti, a più di dieci anni di tempo, a1cuni particolari cl1e allora forse sembrarono trascurabili hanno dato origine a problemi piuttosto spinosi, sia per il funzionamento stesso dei quartieri popolari, sia per l'economia e l'equilibrio etico-ambientale del vecchio nucleo urbano. La zona, infatti, era ed è tuttora sprovvista di fogne; le assegnazioni degli alloggi sono state fatte a caso, e non certo agli operai delle industrie vicine, tranne per pochi episodi fortuiti; l'approvvigiona- . mento idrico lasciava, e lascia, a desiderare; accanto al gruppo più fitto di case popolari passava e passa un alveo artificiale scoperto, nel qua'le vengono convogliati gli scarichi delle fogne di Barra e parte di quelle di Ponticelli; la mancanza· di collettori obbligò lo scarico, sia pluviale che fecale, dei quartieri popolari nello stesso alveo; i collegamenti con il centro cittadino e quelli con l'altro versante della città erano e sono quanto mai precari. Inoltre, nella gran parte dei c1uartieri costruiti mancano le attrezzature collettive, sicchè le esigenze dei nuovi abitanti si debbono indirizzare verso le attrezzature del vecchio nucleo di Barra, già insufficienti prima. È mancato l'impegno di progettazione piò elementare in casi del genere, quello cioè di realizzare un collegamento di interdipendenza urbana e societaria tra il vecchio borgo e le nuove zone residenziali, in 1nodo da originare una comunità organica. Si scelse, invece, la facile e troppo comoda· soluzione di realizzare un insieme di « case per il 105 Bibliotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==