Nord e Sud - anno VII - n. 1 - febbraio 1960

costruzione sarà rea1izzato in Italia, mentre tutto lascia prevedere - e segnatamente l'impegno con cui le Società italiane potenzialmente costruttrici hanno affrontato questi problemi - che tale percentuale potrà tendere praticamente al 100% entro un brevissimo numero di anni. Questa sempre maggiore partecipa·zione dell'industria nazionale e i miglioramenti tecnologici, che saranno apportati agli impianti nel prossimo futuro, faranno sicuramente decrescere il costo dell'energia elettronucleare, portandolo ai livelli di competitività ed oltre. Se, q1_1jndi,il costo dell'energia elettronucleare è destinato praticamente a decrescere nei prossimi anni - e l'esperienza delle due centrali di sopra menzionate dovrebbe essere decisamente a questo riguardo - sembra evidente che l'energia elettronucleare è giunta al momento opportuno per risolvere i problemi energetici del Mezzogiorno. Essa cioè servirà a superare la difficoltà della carenza di fonti energetiche tradizionali di queste regioni; e pertanto essa permetterà ai programmi di industrializzazione di avvalersi del concorso di questa indispensabile infrastruttura. Esaminato così il primo a·spetto del problema - quello cioè dei costi futuri dell'energia elettronucleare - soffermiamoci ora sulle sue caratteristiche di utilizzazione per dedurne se esse ci suggeriscono le medesime favorevoli conclusioni. È ben noto che l'energia elettronucleare, per essere economicamente producibile nei prossimi anni, deve essere co11centrata in centrali di grande potenza·, funzionanti per un elevato numero di ore annue. La produzione di energia elettronucleare, dovendo essere concentrata ìn grosse centrali - dell'ordine di 150200 MWe, se si tratta di reattori di tipo americano, e fino a 500 MWe, se si tratta di reattori di tipo inglese - richiede una concentrazione di utenze per evitare onerose spese di trasporto e segnatamente una richiesta continua. Queste esigenze sembrano contrastare oggi con la situazio11e attuale dei consumi nell'Italia Meridionale, che sono caratterizzati: I) da basso consumo medio pro-capite, notevolmente inferiore alla media nazionale; 2) da una distribuzione estremamente diluita, dovuta ad elevata percentuale degli usi civili rispetto ai consumi industriali; 3) da un basso consumo unitario territoriale. Ma sono queste le condizioni tipiche di un Paese non ancora industrializzato, chè, ove si procedesse all'industrializzazione, si verrebbe a realizzare un concentramento delle utenze ed una domanda più uniforme nel tempo. E d'altro canto occorre ancora considerare che è bene guar94 Bibliotecaginobianco

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