cleare Nàziona1e ha in costruzione nel basso corso del fiume Garigliano. Quasi contemporaneamente, l'Agip Nucleare l1a iniziato la costruzione, presso Latina, di una Centrale elettronucleare di tipo inglese ( cioè ad uranio naturale) da: 200 MWe di potenza. Sono queste le prime due realizzazioni di Centrali elettronucleari nel Sud; ma esse non vanno riguardate tanto come due soluzioni destinate a risolvere il problema che di sopra ab-biamo esposto, quanto come soluzioni idonee a fornire, oltre alla necessaria esperienza tecnica, quei dati sul costo di esercizio che soli permetteranno di valutare le possibilità di sviluppare, con ma·ggiore o minore rapidità, una politica di investimenti nel settore elettronucleare nel Sud. Non starò qui a riprendere la nota polemica, apertasi dopo la conclusione del Progetto ENSI e dopo la decisione dell' Agip di costruire la Centrale di Latina, sul presunto costo dell'energia nucleare. Le opi11ioni sono ovviamente diverse, secondo le ba·si da cui si parte per il calcolo. Nel rapporto del Comitato per lo Sviluppo dell'Occupazione e del Reddito, del 7 maggio 1958 si leggeva: cc Quanto alla convenienza economica di costruire centrali elettronucleari, è prevalente l'opinione che il costo dell'energia ottenibile dalle Centrali oggi realizzabili, non sia competitivo rispetto a quello dell'energia termoelettrica; ciò in conseguenza soprattutto dell'alto costo di impianto delle centrali elettronucleari: che si valuta, per KW installato, da 2, 5 a· 3 volte superiore a quello delle ordinarie centrali termoelettriche. La convenienza di realizzare fin d'ora impianti elettronucleari, deriva peraltro dalla necessità di introdurre tempestivamente nel nostro Paese le tecniche costruttive e di esercizio di questi impianti ». Ma, tenuto conto del fatto che il costo dell'energia termica convenzionale non può essere ulteriormente abbassato, cc è evidente l'importanza del ruolo che l'energia nucleare è destinata ad assumere come fonte energetica primaria, sia per l'effetto equilibratore che essa può esercitare sulla domanda delle altre fonti di energia:, sia in relazione al fatto che l'incidenza del costo del combustibile nelle centrali elettronucleari è molto minore che nelle centrali termoelettriche di tipo tradizionale. L'impiego dell'energia nucleare darebbe quindi un vantaggio valutario, nell'ipotesi, s'intende, che il minor costo del combustibile non fosse annullato dalla necessità di importare il maccl1inario per le centrali ». Su quest'ultimo aspetto del problema abbiamo però delle informazioni che ci possono dare piena fiducia, in quanto già nelle prime c·entrali della SENN e dell' Agjp può valutarsi che circa il 70% della 93 Bibliotecaginobianco
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