sottolinearlo, il proble1na non si presentava 11è facile, nè armonicamente risolubile. A questa conclusione cui abbiamo accennato, e cioè che l'impegno per la produzione di energia elettrica dovrebbe essere maggiore, fa· abbastanza chiaramente riferimento anche il Rapporto presentato nel maggio 1958, dal Presidente del Comitato per lo Sviluppo dell'Occupazione e del Reddito, al .Presidente del Consiglio dei Ministri. In tale Rapporto, infatti, si mette in evidenza il maggiore sforzo che, per far fronte alla maggiore richiesta, si domanda al settore elettrico nel quadriennio 1958-62 rispetto al precedente triennio. Richiesta di energia e fonti tradizionali -- Esaminiamo, quindi, questa richiesta. Secondo i dati più attendibili, se nel periodo 1956-60 il fabbisogno nel 1v1ezzogiorno e nelle Isole si evolvesse al ritmo del periodo 1951-1956, con un incremento annuo, cioè, dell'll%, si giungerebbe riel 1960 ad un fabbisogno di circa 6,8 miliardi di KWh contro i 4,35 consumati nel 1956. Se estendiamo l'indagine fino al 1964, a'l termine cioè del periodo decennale considerato nello << Schema Vanoni », che prevede un armonico sviluppo degli investimenti industriali, la richiesta dell'energia elettrica nel Mezzogiorno dovrebbe aumentare, nel decennio 1954-64, ad un tasso di circa il 10-12% a'll'anno: giungeremmo così nel 1964 ad un fabbisogno per il Mezzogior110 e per le Isole di circa 9,5 miliardi di K\Vh (per il Mezzogiorno, escluse le Isole, sull'ordine di 6,7 miliardi di KWh). Di fronte a questi dati, qual' è la producibilità elettrica della regione? , Nel settore idroelettrico, di fronte ad una disponibilità di risorse economicamente sfruttabili di 5,2 m.iliardi di KWh, sono sfruttati, al 1957, circa 3,7 miliardi di KWh, pari al 70%. Ma, per una esatta interpretazione di questi valori, bisogna dire che le possibilità idroelettriche dell'Italia Meridionale sono, rispetto a quelle delle altre parti d'Italia, non solo inferiori come entità, ma molto meno convenienti da un punto di vista tecnico-economico. È questo uno dei casi, in cui le condizioni geografiche e geologiche condizionano la questione meridionale. La maggior parte dei corsi d'acqua del Mezzogiorno, infatti, ha· carattere tipicamente torrentizio, mentre le condizioni geologiche di impostazione delle dighe di sbarramento sono sovente difficili e talora addirittura proibitive. Inoltre, il regime dei corsi d'acqua fa sì che sovente soltanto addivenendo a' utilizzazioni congiunte, irrigue e idroelettriche, è possibile far quadrare economicamente le intraprese, benchè siano note le 90 Bibliotecaginobianco
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