Nord e Sud - anno VII - n. 1 - febbraio 1960

risveglio dell'oJ)inione pubblica, la sollecitazione della coscienza: civica, da conseguirsi con i più diversi mezzi, non ultime le grandi campagne pubblicitarie. Con questo diffuso senso di disagio, e forse di irritazione, e con quest'ultima apertura della Calzolari verso un colloquio più diretto con i cittadini, protagonisti dell'urbanistica, si era quindi alla sera dell'assemblea. E qui la discussione ha assunto ben altro tono, per merito soprattutto di Giu"eppe Samonà, il quale, con l'intuito del maestro, aveva ben afferrato ciò che si agitava nell'animo dei più giovani. Crediamo che dovrà sempre essere ascritto a suo grande merito, nella storia dell'Istituto di Urbanistica, l'aver afferrato il malcòntento e l'insoddisfazione delle nuove leve, e di essersene fatta un'arma per scalzare - con una violenta ed appassionata perorazione, ad apertura d'assemblea - la routine di conformismo burocratico che minacciava di sommergere l'INU. Le incertezze, le insufficienze, le contraddizioni degli urbanisti - egli ha rjlevato - sono originate da: un male fondamentale: la mancanza, nella struttura della società italiana, di quegli strumenti che per- • mettano alle idee di incidere sulla realtà; questa dunque la ragione della: astrattezza dei dibattiti e delle discussioni, e del tormento che era risultato evidente durante il convegno. Le idee non potevano trovare nella realtà viva ed operante del paese il banco di prova necessario per essere saggiate. E perciò il codice dell'urbanistica doveva essere considerato non soltanto come lo strumento che avrebbe dato agli urbanisti la possibilità di operare effettivamente, ma soprattutto come l'occasione per una grande battaglia, che avrebbe impegnato l'INU a creare le basi di nuove e più progredite strutture per la società ita'liana: per un effettivo funzionamento delle autonomie locali, per una migliore distribuzione della popolazione e della ricchezza sul territorio nazionale. Da queste premesse, il codice che l'INU si preparava a studiare appariva non come una semplice raccolta, rimaneggiamento o revisione delle leggi esistenti, ma come un impegno politico assai più profondo: quindi Samonà poteva ben definire cc storico » quel momento, perché da una simile battaglia dipendeva l'avvenire dell'Istituto, destinato ad assumere un prestigio sempre più grande come gruppo di pressione culturale, tendente ad indirizzare il paese sulla via delle grandi e moderne riforme, o a bruciarsi 11ella battaglia, per divenire una misera· appendice ministeriale. . A questo punto conviene ricordare, per chi non avesse seguito da vicino la vita dell'INU in questo dopoguerra, che una inizjativa apparentemente così ambiziosa rientra nelle migliori tradizioni di questo Istituto e ne rappresenta un coerente sviluppo. Infatti, all'assiduo impegno politico-culturale dell'INU, si devono alcune fra le più importanti iniziative che hanno dato un volto al nostro paese in questi ultimi anni: primi fra tutti l'INA-Casa e i quartieri coordinati, mentre realizzazioni .come quelle degli Enti di riforma agraria ne hanno subito profondamente l'influenza. I temi della pianificazione territoriale, una volta sco75 Bibliòtec_aginobianco

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