Nord e Sud - anno VII - n. 1 - febbraio 1960

zione dell'opinione pubblica; e sempre più insufficiente si è dimostratà. la· legislazione vigente. L'urbanistica ha dato occasione a vere e proprie battaglie politicl1e, mentre una non chiara codificazione permette a vari Enti e Ministeri di prendere iniziative, come i piani di sviluppo, che . insistono direttamente anche nel campo dell'urbanistica, e quindi nel tradizionale settore di « competenza » del Ministero dei LL.PP. Se si a·ggiunge a ciò la volontà di fare e l'animo attivistico che caratterizza attualmente tale Ministero, oltre al fatto non trascurabile che la parola « codice » è attualmente di moda, non è fuor di luogo prevedere a breve scadenza un'iniziativa ministeriale che tenda ad una riforma e ad una revisione delle leggi riguardanti l'urbanistica. Perciò il Consiglio direttivo dell'Istituto di Urbanistica, nel proporre il tema all'Assemblea, tendeva a precorrere i tempi, per togliere lo studio della nuova'. legislazione dal chiuso delle commissioni ministeriali e per farvi partecipare direttamente gli urbanisti italiani con tutto il peso della loro esperienza. Ma, nella discussione, l'argomento si è subito dilatato, per investire tutto l'insieme della attività di pianifica-zione nel nostro paese. Concorreva a questa spinta della discussione verso un più alto livello ed un più meditato impegno, tutto il clima del convegno: clima di una vacanza· non meritata nè voluta, durante la q1-1alesi erano accantonati i problemi più generali per affrontare il tema prefissato dall'INU : il volto della città. Questo tema era stato esaminato più nel suo aspetto superficiale (addirittura di « arredo urbano ») che come studio della forma visibile della vita di tutto un ambiente e una società. Si erano perciò succedute, ad illustrazioni di villaggi, quartieri e città, lunghe discussioni intorno ad una « tavola rotonda », attente soprattutto ad individuare definizioni di carattere tecnico-formale. Non è qui il luogo per esaminare sotto questo aspetto i risultati del convegno: possiamo dire soltanto che, considerato sotto l'angolo visuale dell'approfondimento concettuale e metodologico, il convegno è stato senz'altro proficuo; e tuttavia era il tipo di convegno meno indicato nella situazione in cui versa attualmente l'Istituto di Urbanistica'. Una situazione, quest'ultima, che può essere ben definita con le parole dell'editoriale che la « La città » ha dedicato al convegno di Lecce : « L'architettura e l'urbanistica italiane si avviano per la strada di un preziosismo che è forse capace di creare qualche pregevole opera, ma è certo ben lontano dal fornire gli strumenti per affrontare e risolvere i nostri problemi più assillanti. Case, mostre, negozi finemente lavorati, piacevoli quartieri, ma il tutto sommerso nel caos urbanistico ed edilizio, in contrasto stridente con le vaste zone di miseria che dalla campagna si stringono intorno alle città. Nessuna violenza nel campo delle grandi idee, delle grandi battaglie, ma un clima se1npre più accentuato di acquiescenza e di conformismo, di rassegnazione a perdere ... ». . Perciò quegli urbanisti, soprattutto giovani, che combattono ogni giorno sul fronte delle autonomie locali, delle amministrazioni comunali, 73 Bibliotec~ginobianco •

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