. zione dei piani di sviluppo regionali - affidati ad organi periferici - . possa armoniosamente conciliarsi con le direttive di massima sopra appena abbozzate e cl1e tuttavia corrispondono al moderno pensiero economico sull'argomento. Non si pone in dubbio l'opportunità di conoscere meglio, e quindi di studiare più a fondo situazioni periferiche a volte ignorate; da questo lato l'iniziativa è ottima. Le perplessità sorgono quando gli Enti loca-Ii vengono incaricati di procedere a « schemi di sviluppo a livello regionale ». Sapranno e potranno detti Enti assolvere a simili impegnativi compiti, in modo da pervenire ad elaborati che siano suscettibili di inquadramento in più vasti piani di politica economica? Un certo numero di Camere di Commercio non sembra sufficientemente attrezzato per studi e rilevazioni, come risulta da una opportuna inchiesta promossa dall'Istituto per gli Studi di Economia (cfr. « Mondo Economico » del 3 ottobre 1959); nè si vorrà dire che a tale deficienza potrà adeguatamente sopperire la scuola· di sviluppo economico, inaugurata alla fine dello scorso novembre. Il conferimento. di un incarico ed il contemporaneo invio a scuola dei funzionari che dovranno assolverlo, potrebbe anche prestarsi ad un facile umorismo. D'altra parte si può mai realisticamente supporre che per corrispondere ai criteri di razionalità economica sopra riportati, alcune province, nell'ambito dei comitati regiona•li, abdichino spontaneamente a favore di altre meglio dotate per ricevere un impulso propulsivo? Non sembra assolutamente da escludere l'eventualità che, al termine del laborioso iter, si abbia come risultato un complesso mosaico, dal quale ben scarse e contradittorie emergeranno le indicazioni di carattere generale che potranno essere utilizzate dalla commissione centrale per un piano organico. N è sono da sottovalutare i probabili, ulteriori elementi di confusione che certamente deriveranno da interventi politici, interpreti di interessi e di ambizioni locali. Non è facile modifìcaie l'impostazione di un lavoro, sopratutto quando se ne sia data ampia pubblicità e si siano suscitati fermenti e speranze. Ma, in questo caso, si ritiene proprio necessario che venga trovato il coraggio di rettificare il tiro e di limitare, come sopra· accennato, ·il compito delle organizzazioni regionali alla sola indagine e segnalazione; senza ulteriori elaborazioni in schemi più o meno funzionali e completi di sviluppo. Si dirà di più: la: commissione centrale dovrebbe fornire precisi indirizzi per la individuazione di requisiti che sono indispensabili per l'avvio di attività economiche a largo mercato e con ottime prospettive di espansione. È dallo studio previsionale della domanda interna ed estera, dall'esame comparato dei prezzi, dalla valutazione dei probabili effetti dell'evolversi della situazione internazionale, che dovrebbero scaturire le direttrici da trasmettersi agli enti periferici affinchè questi valutino nel modo più circostanziato e razionale se esistono le condizioni obiettive locali, anche soltanto potenziali, per dar vita a corrispondenti attività, capaci di reggere le maggiori asprezze della· concorrenza . .. 71 Bibliotecaginobianco
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