avere acquisito consapevolezza della posta in gioco, diventeranno anche essi fautori responsabili dell'apertura a sinistra, contribuendo al suo avviamento, consolidamento, svolgimento: per il che sarà anzitutto necessario smantellare risolutamente tutte le nefaste incrostazioni di deteriore sottogoverno che nel Mezzogiorno son cresciute di numero e di ~pessore perchè sono il prezzo che è stato pagato dall'on. Segni ai suoi partners fascisti. n.d.r. Gli schemi regionali dell' on. Colombo Il 24 settembre dello scorso anno, il Ministro Colombo ha insediato la commissione di studio relativa agli cc schemi regionali di sviluppo » di cui ebbe diffusamente ad occuparsi nel discorso di Bari del 15 settembre. In breve, ecco di cosa si tratta. Le Camere di Commercio di ogni regione sono state incaTicate di costituire comitati di esperti allo scopo di redigere programmi decennali di sviluppo locale. Gli studi dovrebbero basarsi sulla disponibilità attuale e futura delle forze di lavoro, sulla esistenza del minimo di infrastrutture necessarie per l'esercizio dell'attività manifatturiera, sullo . stato delle attività agricole e sul loro prevedibile sviluppo, sulla adeguata disponibilità di fonti energetiche. Da tali studi dovrebbe altresì risultare l'indicazione di quei settori industriali che potrebbero trovare possibilità di espansione locale, sia: in relazione alla presenza sul posto di materie prime da utilizzare, sia in funzione della domanda attuale e sopratutto di quella futura. Gli elementi così raccolti confluiranno alla commissione centra·le di studio sopra detta, la quale provvederà alla redazione di un documento finale contenente le linee effettive di un programma di sviluppo economico nazionale. Questo lavoro dovrebbe essere perfezionato entro due anni. Secondo le dicl1iarazioni del Ministro si tratta di cc inaugurare - come si è del resto fatto con profitto in altri Paesi, e come ha recentemente rilevato con favore, per la politica industriale inglese, il rapporto Cohen - una qualificata: politica di investimenti industriali per quel che concerne gli indirizzi di settore cui gli investimenti debbono con priorità afHuire » . Il richiamo alla politica industriale inglese non è, per la verità, strettame11te pertinente alla situazione italiana. La procedura: attuata con un certo successo dal Board of Trade nel 1945, mirava, in sostanza, a decentrare le industrie, sia per ridurre la· congestione demografica delle zone sovrapopolate, sia per rianimare l'economia di alcune aree caratterizzate da attività che, un tempo fiorenti, erano andate via via declinando. In Italia, invece, non si può propriamente parlare di decongestionare alcune zone, dato che, se non altro per effetto delle migrazioni int~rr1e, anche nel triangolo Torino-Genova-Milano esiste disoc69 Bibliotecc;3ginobianco
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