gravità il problema dei rapporti tra un partito politico e il Vaticano, e che culmina poi nel tema dei rapporti tra Chiesa e Stato. Anche da questa parte, quindi, ci si imbatte in questo inesorabile banco di prova della nostra democrazia. È tuttavia da presumere che, qualora non sorga· un brusco aggravamento della situazione internazionale, il Vaticano non possa non tener conto del progressivo sfaldamento elettorale delle destre tradizionali (autoritarie, nazionaliste e monarchiche), e pertanto del progressiv·o e pericoloso isolamento a cui le forze cattoliche andrebbero incontro se non si prospettasse tempestivamente un piano di incontro con i socialisti. Inutile nascondere che le destre hanno finora svolto in Italia una azione di copertura della democrazia cristiana (magari inconsapevole e contro intenzione) di notevole efficacia. Esse le hanno consentito di manovrare a suo piacimento nei confronti dei partiti di centro-sinistra e di sinistra con ricambi di ma·ggioranza che - incapaci di provvedere alle reali necessità del paese - le hanno tatticamente consentito di asservire il paese, governando e sottogovernando. Tuttavia, negli ultimi ql1indici anni il paese è migliorato: la azione sti1nolatrice di piccoli, ma coraggiosi, gruppi politici (la continua denuncia delle condizioni del Mezzogiorno e della scuola, la necessità di imbrigliare la invadenza • politica dei gruppi economici, sono tipiche prove al riguardo) si è inco11trata con un miglioramento generale (anche se disuguale) del tenore di vita popolare, con una crescente pressione delle economie e dei « confronti » stranieri, e tutto ciò ha creato un lento ma avvertibile miglioramento nella « presa· di coscienza » del popolo italiano rispetto ai propri interessi e ai propri doveri collettivi. Il primo frutto elettorale di tale miglioramento è per ora il declino delle destre. È naturalmente da avvertire che siamo ancora in fase di trasformazione organica debole, e che pertanto non possono essere totalmente escluse ricadute anche gravi. Tuttavia la costanza del mutamento, e le sue accertate origini in modificazioni struttl1rali della società italiana permettono di considerare come irrevertibile questo fenomeno. La prima tappa dell'elettorato di destra nei suoi due grandi e tradizionali filoni - il sottoproletariato meridionale e l'alta borghesia settentrionale - già si intravede che sarà nella democrazia-cristia11a. Ma può essere soltanto una tappa di passaggio (e già ce n'è qualche avvertimento) se il fenomeno non troverà impreparati altri partiti. A questo punto si tratta di osservare le carte che stanno in mano 60 Bibiiotecagi nobianco
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