• ottenuto, dopo esser entrato col permesso del Caudillo all'Accademia . militare, il grado di tenente dell'Esercito. A favore del tentativo di restaurazione di una monarchia liberale militano parecchi fattori. Alcuni sono nella tradizione: la restaurazione del 1873, dopotutto, in condizioni di conservatorismo non molto diverse dalle attuali in Europa, portò al paese uno dei periodi di più franco progresso, che del resto doveva culminare nel 1931 con la pacifica instaurazione della Repubblica. E soprattutto la speranza in un mutamento che venga dal seno del potere stesso, o accosto al potere, è tra le ultime a cui ci si aggrappa di fronte a una situazione apparentemente chiusa e senza uscite. Dobbiamo proprio ricordare in Italia il 25 luglio del 1943, o il carlalbertismo del Risorgimento? La tendenza è quindi quella di passar sopra alle obiezioni che vengono formulate (nel modo più razionale e diffuso soprattutto al1' estero) a una restaurazione che cancelli l'esistenza legale della Repubblica, dichiarandola· naturale prodotto di dottrinari o di gente legata al passato. Dal canto suo, il governo in esilio della Repubblica, assai fermo, come è naturale, nella difesa del diritto, è sempre stato cautissimo, offrendo anche un lungo periodo di regime provvisorio neutro, con rapprese11tanti concordi repubblicani e monarcl1ici, un regime di « riconciliazione », nè si è sottratto alla: responsabilità con la pretesa della purezza assoluta delle idee. Ma la verità è che le obiezioni alla restaurazione monarchica non sono solo contingenti. Lasciamo da parte infatti le difficoltà più immediate dell'operazione, così elencate da uno che, come il Gilmour, è favorevole ad essa: « Non c'è più stato un Re di Spagna dal 1931, così che i sentimenti monarchici hanno. avuto la tendenza a svanire e han bisogno di stimoli. Un nazionalista basco mi disse che pensava ai monarchici come a vecchietti bizzarri con le barbette a punta· e i bastoni da passeggio. Altri pensano che tutto il movimento monarchico sia una gonfiatura, un puro mezzo per continuare sotto nome diverso l'autoritarismo politico e le truffe economiche di Franco. Se ci fosse un plebiscito tra Franco e Don Juan, mi specificava un politico, Don Juan otterrebbe una maggioranza stragrande, perchè tutti i repubblicani voterebbero per lui, ma tutti i monarchici voterebbero per Franco.... La più grave critica di Don Juan può essere riassunta nell'osservazione di un politico catalano, sostenitore della restaurazione: il male con Don Juan, diceva, è che è un pretendente il quale non pretende. » 13 • · 13 Gilmour citato, p. 663. 49 -sibiiotecagi nobianco
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