Nord e Sud - anno VII - n. 1 - febbraio 1960

bisogna pensare al periodo immediatamente postbellico, con i molti - lavoratori in imprese praticamente improduttive (compresi, nel novero, i numerosi prigionieri e molti poco impiegati burocrati), con le lunghe ore di lavoro di quelli che producono qualche cosa di veramente desiderato e con i due o tre impieghi che sono resi possibili, appunto, dalla disorganizza·zione del lavoro industriale autarchico, .che è stato assai lento fino a quattro anni fa, intenso ma disordinato e irrazionale dal 1954, ciàè dall'arrivo degli aiuti americani, in poi. Squilibri tradizionali della struttura economica spagnola si sono aggravati: grandi industrie e opere pubbliche spettacolari (naturalmente non mettiamo tra questi il cc Valle de los caidos », il grande mausoleo in gloria propria, e in gloria della << crociata », che Franco ha scavato nella· montagna e fatto innalzare su di essa a poca distanza dall'Escuriale), sviluppo ineguale, produzione a prezzi di gran lunga superiore a quelli internazionali in molti settori. Tale sviluppo è venuto a innestarsi su una precedente struttura sociale ed economica spagnola che era già di natura particolare. Non ci è qui possibile analizzarla adeguatamente; è un tema di notevole difficoltà e complessità; ci basti accennare che si suole parlare, per la Spagna come per l'Italia, e particolarmente per l'Italia meridionale, di sviluppo incompleto e inadeguato del capitalismo, della presenza di vaste zone depresse a economia preindustriale, di povertà naturale (dopo averne un tempo esaltato la ricchezza), di ignoranza e depressione delle masse. Tuttavia, questa stessa enunciazione di fattori comuni si presta·, appunto, a indicare alcune differenze. Certo, sviluppo inadeguato e ineguale del capitalismo industriale, anche in Spa:gna concentrato nel settore settentrionale del paese; ma, a differenza dell'Italia, larga presenza di capitale straniero, differenziazione delle regioni industriali in due distinti nuclei senza interpenetrazione diretta, la Catalogna con lo storico sviluppo dei tessili e i Paesi Baschi con la metallurgia, i cantieri navali ecc. Un'agricoltura progredita, a carattere intensivo, fiorisce nella zona del Levante, all'infuori dell'una e dell'altra; e anche l'agricoltura delle regioni meridionali dell'Andalusia, quelle in cui si trova maggiore dislivello sociale, non si può considerare della stessa: natura estensiva di quella delle nostre zone depresse (ciò vale invece per l'altipiano centrale, dove sorge la capitale, isola industriale in un deserto arretrato). Certo, Spagna povera, specie in confronto con le accese descrizioni di delizie che infiorano la letteratura classica (come per l'Italia terra del sole e della fertilità naturale): gran parte del territorio occupato dall'arido 35 Bibliotecaginobianco

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