Nord e Sud - anno VII - n. 1 - febbraio 1960

chista è stato saldato nella « crociata »; non si deve dimenticare che al Cardinale Vidal y Barraquer, arcivescovo di Tatragona, che aveva rifiutato di firmare la· circolare dell'episcopato spagnolo a favore della « crociata » fu, malgrado l'alta dignità ecclesiastica, proibito il ritorno nella Spagna «liberata»; e· il principe della chiesa morì in esilio. Quale meraviglia se, con pochissime eccezioni, quasi la totalità dei Vescovi ha accettato di canonizzare in iscrizioni sulle chiese la memoria di J osé Antonio Primo de Rivera, fondatore della « falange » ( e del resto, fino a un certo p,unto, secondo lo standard spagnuolo, libero pensatore). Non bisogna, a·questo riguardo, farsi illudere dalle dure condanne del regime di povertà fatto alle masse lavoratrici che è dato di leggere di tanto in tanto su la stampa religiosa, la sola che possa dar voce a questo travaglio, a questo malcontento. Può avvenire che a Valencia, a Saragozza, o a Malaga, i vescovi deplorino la condizione clegli operai; ma, come osserva in un recente studio il Gilmour 3, « persino i vescovi che sono socialmente progressivi so110politicamente reazionari ». Le dispute del cardinal-Segura con il caudillo, che ebbero· a loro tempo una' certa 3 Ian Gilmour, Franco's Spain, in cc Spectator » del 13 nove1nhre 1959, pp. 655667. Vari giudizi e dati di questo scrittore sono stati tenuti presenti anche più oltre. Così, nel dicembre 1957, alcuni studenti furono arrestati per aver partecipato al festival della gioventù di Mosca; il 5 1naggio 1958 un gruppo di sacerdoti, « que por diversos caminos han llegado a convivir en el mundo universitario », indirizzava u:na lettera al ministro del Ejército, chiedendo la loro separazione dai detenuti comuni, rapido processo e clemenza. Nella lettera si djceva: « Questi giovani, Eccellentissimo Signor Ministro, sono vittime e non colpevoli; vittime di una società cui appartengono e che è venuta scandalizzandoli fin al punto di provocare la loro ribellione. Il loro gesto, quindi, al di là della espressione politica concreta che possa aver assunto, esprimendo realtà religiose e sociali, risponde a una generosità e sincerità giovanile ... Ci consideriamo in gran parte colpevoli di non aver saputo orientare debitamente questi giovani... Le decisioni che autorità giudiziarie adotteranno nei confronti degli accusati avranno una evidente ripercussione in una numerosa e valorosa minoranza universitaria ... « In ultimo, sappiamo che con questi studenti vi sono in carcere altri spagnoli appartenenti alla classe operaia e altri ceti della società, detenuti in circostanze simili. Non chiediamo un favore particolare per gli universitari dimenticando gli altri accusati. .. ». Tra i firmatari, Don Federico Sopena, professore al conservatorio e rettore della chiesa universitaria, Monsignor José Maria Bulart, parroco della città universitaria, cappellano di Franco, e altri cinquanta sacerdoti, professori e studenti (circolare del Setvicio de Informaciòn del Consejo Federa! Espafiol del Movimiento Europeo, 16 maggio 1958). Bibliotecaginobianco

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