nerazione che non ha sperifil:entato gli odi e i terrori della guerra civilesi affaccia· appena alla maturità. Il suo potere di conquista, Franco è ben d'accordo a non spartirlo con nessuno. Ciò può sembrare in contrasto con quanto abbiamo accennato; e si sa delle condizioni di privilegio fatte ai militari al clero e, per ciò che riguarda quest'ultimo, sanzionate con il concordato del 1953. Vero che l'esercito è stato restituito alla posizione di preminenza politica e d'onore che aveva rispetto ai civili nella: monarchia borbonica, che non poche cariche di cc governo » sono affidate ai militari, che tribunali militari sono incaricati della difesa dello stato e via dicendo. Ma Franco, favorito dalla sorte per l'eliminazione dei rivali che scatenarono la guerra civile (Sanjurjo morì prima dell'affermarsi del movimento, Cabanellas poco dopo l'abolizione della « giunta » di Burgos, Emilio Mola perdette la partita quando fu fermato dinanzi a Madrid e dovette attendere l'offensiva dei marocchini), ha poi sempre avuto grandissima cura di non lasciare che alcun altro generale si ponesse come rivale politico. Il modo a:ssai abile in cui finì per confinare la monarchia in una nicchia, con la remota promessa d'una successione, ha fatto il resto; chè non ci sono per i generali punti di appoggio cui ricorrere, per una eventuale opposizione a Franco, se non l'antimilita:- rismo, ciò che evidentemente sarebbe troppo. Inoltre, Franco, con tutta la sua azione sediziosa, è, militarmente parlando, uomo capace d'imporre la disciplina:; è questa anzi la sua capitale caratteristica. La relativa modestia degli stipendi degli ufficiali, come di tutti gli spagnoli, rende poi particolarmente facile al potere manovrarli attraverso le prebende oppure chiudendo gli occhi su episodi di corruzione e mercato nero. Nel clero, la forza di Franco è quella dei Vescovi. Questi, quanto sono stati intransigenti nella difesa dei cc diritti della chiesa », altrettanto sono stati decisi ad accettare tutti i voleri politici del regime. Certo, il regime imposto con il Concordato è il più antiquato e medioevale e reazionario che sia da!o conoscere (in fatto di monopolio religioso, di diritto matrimoniale, di privilegi dell'azione cattolica, di sorveglianza sull'insegnamento, assai più reazionario ancora dell'italiano, e forse accostabile solo al regime dell'Ecuador sotto Garcia Moreno); ma non dimentichiamo che si tratta di un concordato con regime assolutistico. La scelta goven1ativa dei vescovi, il lea~ismo politico da essi richiesto diventano una parola vana in regime democratico, ma sono cose serie in· regime assolutistico. Inoltre, il legame dei vescovi con il regime fran31 Bibliotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==