Nord e Sud - anno VII - n. 1 - febbraio 1960

rienza fascista, che da altri democratici occidentali privi di questjesperienza: per esempio l'apparente miracolo per il quale un regime disprezzato dalla· maggioranza della classe colta e senza sostegno di entusiasmi popolari possa durare senza gravi scosse, accontentandosi di reprimere, con condanne sapientemente dosate, i nuclei dell'opposizione attiva. Ma, subito, il confronto appare falla:ce; il regime di Franco si regge senza quasi avere alle proprie spalle il partito totalitario di massa (la « Falange », che ebbe questa funzione all'inizio, è oggi più che altro un registro burocratico di funzionari politici); vi sono stati, più volte, movimenti di massa che hanno anche paralizzato per alcuni giorni la vita in alcune grandi città: sarebbero stati questi concepibili sotto il fascismo senza una crisi di regime? La verità è che il franchismo è senza dubbio appartenente al u genere » fascismo; ma con caratteri che lo distinguono dai grandi esempi fascisti e nazisti, in modo ra·dicale. Fascismo e nazismo erano fenomeni, nella loro distruttività, dinamici. Il motto di Mussolini: (< chi si arresta è perduto >> aveva, malgrado la retorica, una sua verità: tanto è vero che Mussolini non poté « fermarsi », come pensavano i benpensanti, dopo l'avventura etiopica e dovette entrare nella guerra mondiale, solidale, nell'asse, del maggior dinamismo hitleriano. Nè Hitler poté fermarsi prima d'aver mosso guerra a tutte le forze europee ed extraeuropee dalle quali venne la sua' distruzione e dopo aver dato pieno svolgimento alle più mortali conseguenze della sua teoria razzista. Gli è che nazismo e fascismo, per quanto rea•zionari, partivano dai punti più vivi della crisi dei due paesi, dalla loro instabilità nella politica europea, dalla loro vita stessa nelle sue contraddizioni. Vinsero, dopotutto, stù terreno interno con le loro proprie forze. Franco, invece, è certo appoggiato ad alcune forze spagnole, nè lo si può spiegare fuori della Spagna; ma la sua ascesa, la sua vittoria, il suo regime sono strettamente legate a una contingenza che rese possibile la sua impresa militare e gli diede infine la vittoria. Il vecchio autoritarismo bigotto e crudele, che s'era espresso in Ferdinando VIII, e aveva prevalso sugli sforzi della Spagna di adeguarsi al ritmo della vita europea per più decenni, non avrebbe potuto ritrovare coerenza e ascendente senza un'unità venuta dal di fuori, imposta dal di fuori. Troppe erano le divergenze e le incoerenze tra le varie forze che si misero dietro Franco per trovare da sé la sintesi: l'esercito, scuola di autoritarismo e legato al passato dalla stessa superfluità della sua funzione, mina·cciato nella sua essenza dallo sviluppo delle civili istitu27 , Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==