FRONTIERE La Spagna di Franco di Aldo Garosci Nella misura in cui un:,opinione pubblica democratica esiste, essa tende volentieri a din1enticare le sofferenze dei popoli oppressi, quando speciali interessi non se ne facciano portavoce. Che cosa si legge della Spa·gna, da due anni in qua, nella migliore stampa occidentale? Qualche notizia di sviluppo economico o di sostituzione di dirigenti, asciutti resoconti di processi in cui gruppi di uomini, per lo più giovani, vengono variamente condannati per attività contro lo stato; di tanto in tanto agitazioni economiche con vario esito 11elle grandi città, Bilbao o Barcellona; poco più del nome dell' (< Opus Dei », l'organizzazione integralista cattolica che detiene influenza e posti di governo e pone la sua candidatura alla s11ccessione del regime; di tanto in tanto fotografìe e 11otizie-sul « pretendente » con voci di restaurazione monarchica' regolarmente smentite dai fatti; notizie di rapporti con il mondo arabo e mediterraneo, interessanti sia i superstiti possedimenti sahariani della Spagna, a·i confini del Marocco e della Mauritania, sia le relazioni con la Francia di De Gaulle. Si leggono, infine, gli scrittori della giovane generazione, Cela, Sanchez Ferlosio, Goytisolo, e si parla del cinema di Bardem, mentre la generazione dei « liberali » prebellici e la· filosofia orteghista· di cui tutti sono più o meno solidali sembra continui, come se la catastrofe del 1936-39 non fosse avvenuta e nonostante la stretta censura ecclesiastica e laica:. In verità, malgrado il numero crescente di turisti attirato in Spagna dalle bellezze naturali, dai bassi prezzi e dallo svil11ppo della prosperità nelrEuropa Occidentale, è difficile rendersi conto di ciò che sia, oggi, la Spagna, delle possibilità che le si aprono o cl1e le rimangono, della stessa natura della dominazione che vi si esercita. Sì, qualche notizia spagnola può esser meglio compresa dagritaliani, dopo l'espe26 Bibliotecaginobianco
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