bliografìco delle ricerche sociali in Italia, pubblicato a cura dell'Istituto di Scienze politiche dell'Università di Torino, contiene quasi in ogni sua pagina segnala:zioni di studi che hanno visto la luce sulla nostra rivista. Se qui ne accenniamo è per additare uno dei settori in cui saremo maggiormente impegnati con la nuova serie di « Nord e Sud»; e un pò anche per rispondere al facile rilievo di quanti l1anno obiettato che le nostre ricerche fossero labilmente legate a singoli individui: ma questo, che ad altri può sembrare un elemento negativo, è, a nostro giudizio, il solo modo di riscattare un tipo di indagine cl1e, nella pratica· corrente, cerca di sopperire con la mania dei questionari e con la retorica del lavoro di gruppo alla mancanza di idee e ad una organica concezione della ricerca sociologica. In questa nuova serie di cc Nord e Sud », inoltre, a·ccentueremo ulteriormente il dibattito sui problemi istituzionali della democrazia moderna: quando demmo inizio alla prima serie ci parve che fosse necessario un'opera di svecchiamento della cultura politica: italiana, ed a quest'opera -ci sforzammo di dare il nostro co11tributo. Da allora ad oggi molti progressi si sono fatti: e tuttavia, e' è ancora tanto da fare. Chi segue la pubblicistica politica, la stampa quotidiana, i dibattiti parlamentari resta a· volte sgomento di fronte alla superficialità e alla genericità dei giudizi che vi si possono cogliere, alla imprecisione stessa del lingt1aggio, che denota il vuoto delle idee e una scarsa conoscenza degli argomenti trattati. Un tale rilievo vale per tutti i settori dello schieramento politico e della· stampa: tern1ini, concetti, criteri di interpretazione, che all'estero sono di uso comune, in Italia circolano solo fra alcuni ambienti di iniziati. I grandi giornali di informazione restano aperti alle esercitazioni dilettantesche di scrittori politici di forma·zione giuridica arretrata. Si pensi, per fare qualche esempio, alla disinvoltura con cui sono trattate questioni fondamentali della democra·zia moderna, come i problemi dello Stato, dei partiti, degli apparati, dell' autonomismo, del federalismo; si consideri che la stampa quotidiana solo dal Congresso democristiano di Firenze ha appreso l'uso del termine cc gruppi di pressione »:, senza neppure intenderlo nel significato più ampio che gli dà il pensiero politico anglosassone. V'è, dunque, da svecchiare la nostra cultura politica, e v'è ir111anzi tutto da tradurre, in termini di concrete riforme per l'Italia, le riflessioni cl1e il pensiero politico occidentale è venuto maturando e da arricchirle con l'esperienza che un decennio di concrete ricerche ha procurato. Noi insisteremo ancora su questi temi, nè, finalmente, resteremo insen24 Bibliotecaginobianco
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