Nord e Sud - anno VII - n. 1 - febbraio 1960

deve trarre nuovo slancio l'azione dei gruppi e delle correnti di opinione democratica. Ed è nella prospettiva di un ulteriore passo verso una più civile e progredita convivenza democratica che deve essere promosso e fa'cilitato l'inserimento definitivo del Partito socialista all'area democratica. Pur fra tante incertezze e contraddizioni anche la Democrazia cristiana, nella sua parte migliore, sembra che voglia muoversi in questa direzione; il suo movimento potrà essere tanto più rapido quanto più responsabile sarà la politica del centro-sinistra laico, e quanto più facilmente essa riuscirà a sottrarsi ad incomode tutele, saprà contrapporre alle influenze dei cc gruppi di pressione » monopolistici o rea·zio11ari la volontà della sua base democratica, negli ultimi anni maturata politicamente e radicatasi nel tessuto della nuova realtà sociale del paese. Vi sono episodi recenti della lotta politica in Italia che provano come sia ormai indifferibile l'esigenza di dare una· direzione al paese che non contrasti con la volontà di rinnovamento dei ceti popolari; la crisi siciliana, il tema delle regioni, che sta conquistando adesioni larghissime .. in tutti i ceti e in ambienti politici che finora non sentivano questo problema, sono sintomi di questa volontà di rinnovame11to. Uscite fuori della cittadella assediata degli anni scorsi le forze democratiche sono ora in campo aperto, esposte a nuovi pericoli, a nuove insidie: l' evoluzione della· situazione internazionale, tra l'altro, potrà facilitare il loro compito o esporle a massicci attacchi, da destra e da· sinistra. È indispensabile però che esse non rinuncino all'aiuto che potranno fornire loro i socialisti, qualora dimostrino per chiari segni di volersi muovere sul terreno della democrazia'. I dati nuovi della situazio11e sociale e politica italiana saranno approfonditi ulteriormente sulle pagine di questa rivista; come già per il passato, questo sarà uno dei temi fondamentali che svilupperemo nella cc nuova serie ». Noi abbiamo scelto il difficile compito di operare al confine tra la politica e la cultura, tra i partiti e il mondo degli intellettuali, in piena indipendenza di giudizio, senza cedere alle tentazioni del conformismo, ma anche senza nulla concedere al dilettantismo e al gt1sto della denuncia moralistica. Eviteremo inoltre ogni discorso generico sui rapporti tra politica e cultura', e ci dedicheremo in concreto allo studio della realtà italiana in quegli aspetti che presentano maggiore sucettività di intervento politico. · Anche il nostro cc meridionalismo » resta quindi soprattutto una 21 Bibiiotecaginobianco

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