Nord e Sud - anno VII - n. 1 - febbraio 1960

che essa sente oggi, più di quanto non sentisse ieri, anche la pressione dei ceti popolari. A questo punto si potrebbe obiettare che, mentre la nostra diagnosi considera con ottimismo gli elementi di potenziale sviluppo democratico rappresentati dall'accresciuto peso politico dei nuovi ceti che sono stati · promossi dal processo di sviluppo, la presenza di t1n governo di destra, il quale resiste da un anno e che potrebbe anche consolidarsi, fa da freno alla naturale evoluzione democratica del pa·ese. Ir1fatti noi non neghiamo che vi siano allarmanti sintomi di involuzione di quell8.i parte della classe dirigente che trae .sostegno e conforto, oltre che dall' accresciuta' pressione dei gruppi eco11omici dominanti, dalla crisi delle istituzioni europee e dal processo involutivo di quegli ambienti politici della Europa occidentale che hanno opposto tenace resistenza allo sforzo di risolvere la crisi continentale nel senso federalistico. V'è una parte della classe dirigente, che detiene posizioni di preminenza economica e cl1e controlla la stampa, la qt1ale perde il senso delle proprie responsabilità quando la democrazia impone sacrifici, affronta il problema della redistribuzione del reddito, si propone di risolvere quelli della miseria, della . disoccupazione, dell'integrazione fra regioni più sviluppate e regioni sottosviluppate. E così vi è una parte della classe politica che, in tutta l'Europa, no11è riuscita a passare « lo spartiacque » che corre lungo la linea che divide il nazionalismo dall'europeismo. Le forze conservatrici sono oggi più attive che mai: noi stiamo assistendo, in questa Europa del 1960, a·d una loro ripresa offe11siva; in Italia c'è un rifluire di ideologie e di uomini che sembravano defìnitivame11te caduti nell'ombra dopo la· sciagurata avventura del fascismo e della: guerra. Anche il progresso economico, il benessere più diffuso, si tenta oggi di volgere a sostegno di posizioni più retrive e conservatrici; e dei frutti della coraggiosa politica di solidarietà democratica che sta all'origine della ripresa economica del paese e dello sviluppo della nostra società, si tenta- oggi l'usurpazione da parte di ambienti della classe dirigente economica che sono preoccupati solo del proprio e< particulare ». Il progresso generale della nostra società è in effetti 1ninacciato da nuove torbide avventure politiche. Tutto questo è vero; ed è chiaro che l'offensiva conservatrice ìn corso potrebbe fornire ai comunisti l'occasione di una· affermazione elettorale e di un rilancio politico; e anche per questo essa non deve essere sottovalutata dalle forze democratiche. Ma, rispetto a pochi anni or sono, l'area di queste forze si è allargata: questo è il dato da cui 20 Bibiiotecaginobianco

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