nostro avviso, la casa lamellare consente soluzioni urbanistiche più efficienti di molti altri tipi edilizi, frequenti fra noi. Una analisi dei costi rispettivi sarebbe assai interessante per chiarire opportunamente altri aspetti della questione. Comunque, a nostro avviso, il rifiuto della poetica razionalista ha avuto l'effetto di far gettare a mare, come si dice, il bambino insie1ne ali' acqua del bagno. Del resto, Le Corbusier, questo confusionario scrittore di estetiche, aveva avuto una intuizione profonda, sulla quale crediamo che il Pane consenta: la « machine à habiter » - lasciando da parte, naturalmente, come rileva il Pane, il paradosso macchinista - rappresentava l'affermazione, un po' semplicistica del suo enunciato programmatico, della volontà di un nuovo umanesimo. Un umanesimo conseguente alla necessità di trovare soluzioni adeguate ai problemi di urbanizzazione che andavano alterando profondamente l'aspetto sociale dei paesi europei. L'urbanizzazione di masse allontanate dal loro « humus » tradizionale poneva un problema di riqualificazione psicologica assai interessante, e che anche in Italia abbiamo conosciuto, ad esempio, con l'episodio urbanistico de cc La Martella » e altrove (come a Roma, dove proprio per considerazioni attinenti al fallimento sul piano psicologico furono abbandonate, se non andiamo errati, certe soluzioni di tipo « neorealista u del tipo quartiere Libera al Tuscolano) Per suo conto il Le Corbusier, obbedendo in parte all'istinto cartesiano del francese e del razionalista, in parte alle indicazioni che potevano venirgli da certe teorie del condizionamento ambientale (teorie largamente operanti ancora nella tradizione anglosassone e di cui anche qualche europeo, come il Neutra, è rimasto acceso difensore), inventava la sua cc machine à habiter » come strumento di educazione di queste masse di immigrati. La cc machine à habiter » era un modello di comportamento umano, un cc mito " se si vuole, proposto all'immigrato, che vi apprendesse, per la forza evocativa dettata dallo stesso rigore ascetico con il quale essi venivano proposti figurativamente, i risultati di una storia secolare, illuminista e progressiva, laica e moderna, carica di valori ritenuti, giustamente o meno non importa, ormai indiscutibili. Questo, a nostro avviso, l'insegnamento più importante del Le Corbusier, un insegnamento che i nostri architetti, pressati da sollecitazioni estranee, non ebbero forse il tempo di meditare. Oggi forse è troppo tardi per riproporlo, ma non è improbabile che, allora, una grande occasione sia stata perduta. [A. B.] I mille tradimenti Il seguito de Le soldatesse: potrebbe essere la prima, sommaria definizione di questo nuovo romanzo di Ugo PiJ.To; e innanzi tutto nel senso cronologico. Aveva1no lasciato il tenente protagonista delle fortunate Soldatesse, « con 123 Bibliotecaginobianco
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