Nord e Sud - anno VII - n. 1 - febbraio 1960

nei giorni della grande sete contro la lentezza e la debolezza del Governo, non giustifica però l'accusa di capitolazione del governo stesso di fronte alle « pretese » del Molise: è vero invece che quelle cc pretese » sembrano sacrificate ancor prima della lesione ai Ponti Rossi, successiva di venti giorni alle dichiarazioni di Togni. E in questo atteggiamento del ministro è la: conferma della giustamente scarsa considerazione in cui il Governo tiene le richieste di 1:1naprovincia così malamente rappresentata. Scarsa considerazione involontariamente ribadita, lo scorso 8 gennaio a Roma, dallo stesso avv. Zampini il qua1e, in una conferenza - stampa nella sede dell'Associazione abruzzese e molisana l1a sostenuto con generale meraviglia dei presenti, che per il Biferno esiste una sola domanda· di concessione quella del Molise (dimenticando la domanda di riserva avanzata da Napoli nel 1949). Se veramente così fosse, se cioè il Molise non avesse, allo stato delle cose, alcun oppositore giuridicamente qualificato, bisognerebbe concludere che l'obietti o della Amministrazione zampiniana· è definitivamente fallito, non avendo il Governo, a un anno dalla presentazione della solitaria domanda molisana, comunicato 110n diciamo se essa sia accoglibile o n1eno, ma' neanche se sia o meno ammissibile ad istruttoria. Dire qt1anta parte, in questo atteggiamento, abbia avuto la· considerazione dell'effettivo bisogno di Napoli e quanta quella dell'infantilismo delle classi dirigenti molisane, è compito arduo: il prof. Pescatore, nel replicare al mio articolo, definiva il Piano del 11olise cc immaginoso e chiaramente polemico ». Non sappiamo se sia cc polemico » : ma che sia cc immaginoso » è fuori dubbio. Pescatore ha ragione di dire che 11essuno irrigherebbe 40.000 ettari del Ba·sso 11olise perchè non ve ne sono tanti, e che nessuno costruirebbe digl1e là dove quel piano le prevede: il fondo valle del Biferno è infatti terreno mobile, argilloso· tredici ponti sono crollati sul fiume nel corso della storia, e non certo per le piene. La stessa strada cc Fondo Valle del Biferno », che dovrebbe unire Termoli a Napoli attraverso i passi del Matese, dovette essere interrotta, qualche anno fa, per il fallimento della ditta appaltatrice, che non aveva previsto le difficoltà dell'opera; nè fu più ripresa perchè il cc polemico e imma·ginoso » piano della provincia ne prevede, forse involontariamente, la sommersione. Questa è la triste storia del Biferno vista da Campobasso: una storia di basso intrigo politico, di incompetenze, di debolezza dello Stato e di immodificabile vocazione provincialistica delle classi dirigenti. Il tutto mentre nel Basso Molise, dopo sei anni di scarsissime rese gra109 Bibliotecaginobianco . .

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