Nord e Sud - anno VII - n. 1 - febbraio 1960

per il 14 marzo 1957 t1na assemblea popolare, che ·richiamò un grande numero di adesioni e protrasse per oltre cinque ore i suoi lavori nel Teatro Savoia·. Aderirono a questa assemblea anche gli altri partiti. il PCI, il PSI, il PRI, il Partito Radicale, il MSI, l'UCI, la UIL, la CGIL, la CISL, le Unioni provinciali degli industriali, dei commercianti, degli agricoltori e degli artigiani, sindaci, consiglieri comunali e provinciali e il presidente della Camera di Commercio. Organizzativamente inesistenti i socialdemocratici e i monarchici, il solo partito assente era dunque la Democrazia cristiana. Nacqt1e così il << fronte unico molisano per la difesa del Biferno », il quale, in due anni, è venuto assumendo una serie di iniziative autonome, ignorando la DC, partita con tutta baldanza e poi costretta all'isolamento. A sua volta la Cassa per il Mezzogiorno continuava in segretezza gli studi sul traforo del Matese, mentre la DC, incastrata tra gli i1npegni assunti con l'elettorato ed il diverso atteggiamento della Cassa, smentiva ad ogni occasione i « fantomatici » lavori del traforo. ~1a veniva involontariamente smascherata perfino dall' cé Osservatore Romano » del 2 febbraio 1959, che scriveva: cc Entro il 1961 sarà completata· la costruzione dell'acquedotto campano seco11do i progetti completamente rielaborati dalla Cassa per il Mezzogiorno rispetto agli schemi originali trasmessi dal Mjnistero dei LL.PP. Gli studi per la definizione di questi schemi, in particolare per quanto riguarda l'allacciamento delle acque del Biferno che devono essere trasferite dal versante adriatico a quello tirrenico, hanno richiesto necessariamente un tempo notevole ». Infine un'ulteriore conferma di quello che il Molise giudica un insopportabile sacrificio delle sue possibilità di risollevamento economico, si è avuta alla· Camera in occasione del dibattito sul bilancio dei Lavori Pubblici: « Io mi rendo conto - disse il 4 luglio l' on. Togni rivolto ai deputati molisani - delle vostre preoccupazioni, ma anche voi dovete rendervi conto delle nostre, che sono di natura più vasta: da· una parte abbiamo Napoli, che ha bisogno clel Biferno, dall'altra abbiamo il Molise che è geloso della sua acqua. Bisogna che vi mettiate d'accordo». Non v'è dubbio, si dice nel Molise, che un ministro il quale giudica· la richiesta napoletana come motivata dal bisogno e quella molisana come fatto di gelosia, abbia già compiuto la stia scelta. Tutto ciò se rende legittima la reazione scatenata· a Napoli tutta la faccenda delle acque del B-if erno, impostata da molisani e napoletani come se si trattasse della « secchia rapita n e subìta a Roma come se si trattasse di cosa sulla quale sono le parti che devono e possono accordarsi (n.d.r.) 108 Bibliotecaginobianco

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