temente riservati ... si reputano dirette al soddisfacin1ento di uno speciale · e prevalente interesse pubblico ... »• Nel caso del Biferno, quindi, sulla domanda del Molise e su quella di Napoli può essere considerata prevalente la domanda della Cassa per il Mezzogiorno; la quale, dopo vari errori psicologici, dovuti ad atteggiamenti spesso irritanti, e dopo tanta carenza ministeriale che ha dimostrato appieno l'assenza' dello Stato e la sua debolezza di fronte ai particolarismi, si sta adoperando per arrivare a una pacifica, salominica divisione del fiume tra: i contendenti. Il fermo convincimento dell'Ente cl1e al punto in cui sono le cose, non vi siano altre soluzioni, è stato confermato proprio da un deputato molisano, l'on. Sedati, quando era segretario del Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno: sul cc Mattino» del 6 febbraio 1957, l'on. Sedati scrisse una: sia pure equivoca difesa dell'Ente, affermando che « nessuno poteva pretendere che la Cassa escludesse dal suo piano l'acquedotto campano, contravvenendo all'incarico ricevuto e disattendendo i pareri del Consiglio Superiore, unico organo competente a decidere in materia ». Escludeva che « la Cassa voglia limitare la possibilità di utilizzazione del Biferno 11elMolise: tale limitazione sarà posta· solo da ragioni di carattere tecnico - economico ». Linguaggio che ricorda le antiche Sibille. In risposta alle conclusioni dell' on. Sedati ed agli atteggiamenti polemici ed elettoralistici della amministrazione provinciale e della: segreteria democristiana, il Partito liberale, accusato d'avere, col « compromesso » Colitto, « tradito » il Molise, anzichè tener fede a quel compromesso che era un atto di saggezza, decideva di rendere alla D.C. pan per focaccia: intuendo l'impossibilità per i democristiani del Molise di resistere a lungo alle pressioni divisioniste della Cassa, i liberali passavano loro sul piano dell'intransigenza, alzando la bandiera di « tutto il Biferno al Molise ». N,ell'atteggiamento del PLI tuttavia non v'era solo reazione alle manovre della DC, rivelatesi per quel partito un'arma a doppio taglio, ma: v'era la convinzjone che soltanto una violenta mobilitazione dell'opinione pubblica molisana avrebbe potuto salvare ancora quelle esigenze che il decaduto « compromesso » Colitto aveva salvato, e che erano da considerarsi esigenze irrinunciabili 2 • Così il PLI convocava a Campobasso 2 Anche qui ci sembra che non si possa condividere con l'Autore nè il giudizio sulla « irrinunciabilità » di talune esigenze, nè il consenso che egli sembra, sia pure parzialmente, concedere al PLI per la sua reazione, massimalistica, alla politica massimalistica seguita dalla DC molisana. Ci sembra invece da condividere pienamente il giudizio generale sulla inettitudine dimostrata dai quadri dirigenti, in ordine a 107 Bibiiotecagi nobianco I . .
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