Negli atti parlamentari del maggio 1954 si legge la seguente risposta· dell' on. Romita, Ministro dei lavori pubblici, a un'interrogazione relativa .alla manutenzione e all'esercizio degli acquedotti molisani: « La necessità e l'urgenza di predisporre tempestivamente un appropriato ed efficiente organismo per l'esercizio e la: manutenzione dell'acquedotto molisano, come anche per quello campano, sono ben note a questo Ministero, il quale aveva già predisposto uno schema di disegno di legge per l'istituzione dell'Ente Acquedotti Campani e Molisani. Di diverso avviso si è dichiarato il Ministero del Tesoro, il quale, in sede di esame del provvedimento legislativo, propose la costituzione di consorzi obbligatori fra i Comuni interessati ai sensi dell'art. 157 della Legge Comunale e Provinciale. Tale proposta non ha trovato consenziente nè questo Ministero nè il Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno, il quale ha fatto rilevare che la costituzione di un consorzio fra 300 comuni delle provir1cie di Napoli, Campobasso e Caserta da·- rebbe luogo a difficoltà di diverso genere. La questione trovasi attualmente in corso di studio per trovare una soluzione concreta che consenta ai nuovi grandi acquedotti che fra non molto entreranno in funzione di trovare un adeguato organismo per il loro esercizio e la loro manutenzione ». Tale risposta fu immediatamente comunicata all'Amministrazione provinciale del Molise. Con stupore, quindi, si apprese che la Provincia aveva votato un ordine del giorno che auspicava: la costituzione di un Ente per i soli acquedotti molisani, proprio mentre in Parlamento stava per essere presentata la Legge ARCEM. Si sapeva che quell' Amministrazione non si era ancora premurata di far eseguire un appropriato studio economico sul problema del quale discuteva, pur essendo corsi fiumi di inchiostro sulla stampa locale per dimostrare, col conforto di opinioni tecniche, che la costituzione di un Ente per il solo Molise avrebbe comportato per le popolazioni poverissime spese almeno triple di fronte a quelle consentite da una più larga area sulla quale dividere gli oneri. Evidentemente l'Amministrazione provinciale di Campobasso era ben disposta a pagare l'istituzione di una nuova poltrona sulla quale far posto a qualche benemerito della: causa. Ancora più istruttive considerazioni si ricavano dal comportamento degli amministratori provinciali nei confronti del secondo obiettivo: la difesa delle acque residue del Biferno. In un pregevole volume stampato a cura dell'Amministrazione Grimaldi, e contenente la dettagliata st_oriadelle attività svolte dalla Provincia, si afferma l'impossibilità per il Molise, già privato delle sorgenti del Volturno e bisognoso di acqua 103 Bibiiotecqgi nobianco
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