... soluzione dipenda da quella del problema politico. Finora lo Stato non ha impegnato che poche energie, e male, per dare -a tutti la possibilità di istruirsi. Miliardi di lire sono stati sperperati, dall'unificazione in poi, miliardi che avrebbero trovato un utilissimo impiego nell'apprestare i mezzi per l'istruzione elementare. Alla XVIII Conferenza internazionale della Pubblica Istruzione, svoltasi a Ginevra dal 4 al 12 luglio 1956, è stato messo in risalto che mentre la Russia spende, in media, per ogni abitante, 91,06 dollari l'anno per l'istruzione: mentre gli Stati Uniti ne spendono 56,26, l'Inghilterra 24,31, la Francia 15,74, l'Italia è al ventiduesimo posto con una spesa di appena 8 dollari e 96 centesimi, cioè neppure l'undicesima parte di quello che spende la Russia e poco più di un sesto di quello che spendono gli Stati Uniti. In compenso abbiamo la Somalia e le Olimpiadi. La verità è che la classe dirigente italiana non riesce a vedere la priorità assoluta che i pae.si civili riconoscono al problema dell'istruzione per tutti. L'indice della civiltà di un popolo, crediamo, è da ricercare soprattutto nel livello culturale dei cittadini. La nuova democrazia italiana non potrà avere salde radici, se continuerà a trascurare il problema dell'istruzione delle masse o a spendere poco e male in un tentativo condannato al fallimento di estirpare dal corpo sociale la malattia dell'analfabetismo. (89] · · ibtiotecaGino Bianco .,
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