Nord e Sud - anno VI - n. 61 - dicembre 1959

non irr1Ìevante di auie d1spon1.bil1 soitanto suìia carta perchè risultano di fatto occupate da altre scuo.Je e da estranei: medici, uffici municipali, impie .. gati comunali, inservienti, bidelli, guardie campestri, vigili urbani, polizia e carabinieri, ambulatori e. levatrici e disastrati di ogni genère e provenienza. Altre considerazioni si possono derivare dall'esame dei progetti e soprattutto dalle cartine allegate: a) Si può, ad esempio, rilev~re che se la carenza è particolarmente rilevante nelle zone centro-meridionali, non è di poco neppure in talune regio·ni settentrionali dove c'è, per fare qualche citazione, nel Veneto, la provincia di Venezia, alla quale mancano 1.178 aule, pari al 45 per cento del fabbisogno, e dove, inoltre, in Emilia, c'è la provincia di Forlì che da sola denunzia la mancanza di 939 aule, pari al 45,5 per cento del fabbisogno: una percentuale che fa concorrenza a quelle di talune pròvince meridionali. Quanto a queste ultime regioni, è anche da osservare che, mentre in talune di esse, come la Sardegna e soprattutto la Sicilia, le rispettive Amministrazioni stanno energicamente provvedendo, con rapida gradualità, a dotare i loro borghi ·e le loro città degli edifici occorrenti alla scuola del popolo, altre regioni, come la Lucania, la Campania e la Calabria, sono in condizioni particolarmente critiche. Basti ricordare, ad esempio, che nel solo 1952, mentre in Sicilia sono state costruite 378 aule, in Calabria ne sono state costruite solo 8 e in Lucania non ne risulta consegnata alla scuola neppure una. b) Le zone montane e rurali ad economia particolarmente povera hanno una percentuale più alta di aule mancanti che le zo·ne urbane e di pianura ad economia poverissima, perchè abbondano di scuolette rurali provviste di un numero limitato di alunni, per le quali le Amministrazioni comunali, salvo onorevoli eccezioni, sono in genere riluttanti ad affrontare la spesa necessaria alla costruzione dell'edificio occorrente. Basti pensare che, su 63.848 aule mancanti, circa 35.000 sono quelle che occorrerebbero a 20.000 sedi di campagna e di montagna. e) Il numero medio degli alunni per ogni insegnante in servizio non può non influire sulla determinazione del fabbisogno. Non si può, infatti, mettere sullo stesso piano, ad esempio, Asti, dove ogni insegnante ha circa 16 alunni, e Bari o Foggia, in cui ogni insegnante ne ha circa 40. Al quale proposito non si può non sperare che nella distribuzione del personale insegnante fra le varie· sedi scolastiche occorrerà operare non appena possibile un'attenta revisione. Ci sono, infatti, scuole con 25 alunni affidate a 5 insegnanti, come vi sono scuole co-n due insegnanti che di alunni ne hanno 120, cioè 60 ciascuno; e vi sono persino scuolette rurali con I O, 8, 5, 4, e persino 3 alunni per ogni inseg11ante. Uno squilibrio, questo, nella distribuzione d·el personale insegnante, cui corrisponde uno squilibrio nei confronti delle sedi. [80] Biblioteca Gi o Bianco ,

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==