Nord e Sud - anno VI - n. 61 - dicembre 1959

' maggiore la trascuranza, i risultati pratici saranno· sempre scarsi qualora no,n si ricorra alla vigilanza dei poteri. Il pretore ha già per legge l'ispezione dei comuni per quanto, riguarda gli atti dello stato civile: perchè non potrebbe e non dovrebbe esercitare le massime funzioni per quanto· riguarda gli atti dello stato· scolastico? È un nuovo· e modestissi1no· ufficio che, con modestissimo onere nel bilancio dello Stato, intendiamo• affidare a questi magistrati popolari, che nelle campagne sono circondati da simpatia e da rispetto. Diamo aì pretori la vigilanza sui comuni per quanto• concerne l'adempimento dell'obbligo scolastico e ne avremo in breve risultati decisivi>>. Il sen. Ferraris parlava di « trascuranza )) delle famiglie e non di deficienza di scuole e di miseria, e proponeva una soluzione del problema che non avrebbe risolto nulla. Mancando le scuole dove avrebbero dovuto andare i ragazzi se il pretore avesse avuto le funzioni che il sen. Ferraris chiedeva di attribuirgli? Le scuole, nonostante la massiccia evasione, erano sovraffollate -e solo la rinuncia alla scuola da parte di centinaia di migliaia di ragazzi con.sentiva agli altri di essere ammessi alle lezioni. Non c'è da stupirsi se ancora oggi si ritiene da non pochi (e spesso si tratta anche di studiosi che dovrebbero essere capaci di no11lasciarsi trasportare dal vento della retorica) che l'evasione dell'obbligo scolastico e la didispersione tra la prima e la quinta classe siano causate essenzialmente dal disinteresse di una parte della popolazione per l'istruzione. Per quanto si riferisce al Mezzogiorno, ritengono costoro che « spesso il popolo non sente l'importanza della cultura, perchè non vede vantaggi diretti e immediati in zone povere di industria e ad economia agricola arretrata )). E' una considerazione in parte giusta. In effetti, però non è la « coscienza scolastica )) cl1e manca, ma è la miseria e la mancanza di scuole che obbligano gran parte della povera gente a far disertare la scuola dai figli. L'Unione per la lotta contro l'analfabetismo, nell'inchiesta in Calabria e in Basilicata che abbiamo citata rilevò tra l'altro che tutti i maestri ' interrogati furono concordi nel dire che la frequenza degli alunni era scarsa a causa delle misere condizioni economiche della popolazione, delle strade in pess"ime condizioni, della distanza notevole delle case di molti alunni dai locali della scuola, dello stato poco confortevole delle aule, della mancanza quasi completa di assistenza. Essi esclusero che, nella maggior parte dei casi, la scarsa frequenza degli ~h.1n.nif9ssç da imputarsi alla [74] Biblioteca Gino Bianco

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