clini alfabeti: chi sapeva leggere e scrivere doveva insegnare l'alfabeto a chi non lo conosceva ( cc Libera un tuo concittadino: in~egnagli a leggere e a scrivere )) . La lotta, perciò, fu imperniata su due doveri, quello d'insegnare e qt1ello d'imparare. Naturalmente, non fu esclusa l'opera delle scuole, delle associazioni e degli enti. I risultati furono notevoli. Un piano nuovo fu concepito da Gandhi per l'India, ma non venne attuato. Rilevato che lo Stato non aveva le risorse per provvedere all'istruzione di tutti i cittadini dalle scuole elementari all'università, Gandhi proponeva che l'iniziativa pubblica si dedicasse esclusivamente alla lotta contro l'analfabetismo dei ragazzi e abbandonasse l'istruzione media e supe-. riore alle possibilità dei privati. Nello spazio di una generazione, cioè in una ventina d'anni, l'analfabetismo sarebbe scomparso. Per Gandhi, quindi, il primo dovere dello Stato è quello di dare un'istruzione elementare a tutti i cittadini: è un'ingiustizia dare a una minoranza la possibilità di conseguire ogni grado di istruzione e far rimanere analfabeti milioni di • ragazzi. L'evasione dell'obbligo scolastico in Italia - Alla fine della seconda guerra mondiale il problema dell'analfabetismo nel nostro paese è emerso in tutta. la sua gravità. Ed è risultato connesso a gravi problemi di settore nel quadro della situazione della scuola elementare. Causa prima dell'analfabetismo è senza dubbio l'evasione dell'obbligo scolastico da parte di un ingente numero di obbligati e la dispersione degli alunni dalla prima alla quinta elementare. Non è un problema di oggi. Fin dal 1860 l'iniziativa dello Stato è quella stabilita dall'articolo 56 del Regolan1ento sull'istruzione primaria: cc Venendosi a conoscere che alcuno, avendo agio di mandare i suoi figli alle scuole pubbliche, trascuri di farlo e non adoperi altro mezzo per istruirli, il sindaco lo chiamerà a sè per fargli conveniente esortazione; e qualora persista nella sua negligenza, quegli farà istanza presso il giudice del mandamento affinchè sia punito per atto di contravvenzione, giusta le disposizioni contenute nel capo IV del Libro 3° del Codice penale )). Commenta Giovanni Gozzer («I diritti della scuola >>, 26 febbraio 1956): « Il segreto è tutto qui, è il paternalismo ('lo chiamerà a sè per fargli conveniente esortazione'); è il dichiarare obbligatoria una cosa e poi non stabilire da una parte i mezzi, dall'altra le [72] Biblioteca Gino Bianco . .
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==