mento di redenzione popolare. A tale segno di finanza retriva e di fiacchezza d'azione è disceso lo· Stato in Italia. Già nella seconda tornata della Camera dei Deputati del 10 giugno 1889 - diciotto anni or sono - abbiamo• posto il problema negli stessi termini dolorosi e inesorabili in cui esso si presenta ancor oggi. Oggi, di fronte alla necessità di provvedimenti larghi, efficaci ed organici, bisogna farla finita colle mezze misure, colla politica della inerzia e dei rinvii ed affrontare il pro·blema in tutta la sua grandezza, in tutta la sua imperiosità, convinti ·che esso si collega indissolubilmente al decoro• politico, al progresso civile e sociale ed alla prosperità economica della patria. L'Italia è, sventuratamente, il paese più analfabeta e quindi più ignorante del mondo progredito. Bisogna scendere fra gli stati decadenti e semicivili per trovare condizioni analoghe alle nostre. Il censimento, del 1901_ e le statistiche, cosi poco te11ute a giorno, dell'istruzione elementare hanno distrutto tutta la nuova retorica che per tanti anni ha governato il bel paese. Siamo e restiamo ignoranti. Le leggi nostre affidano q11asi totalmente ai comuni la scuola elementare, ed essi sono, per la grandissima parte, totalmente poveri e dissestati, da trovarsi nell'assoluta impossibilità di provvedere i mezzi necessari. Questa condizione di cose si verifica nei comuni rurali di tutta Italia, si aggrava nel Mezzogiorno e nelle Isole, laddove appunto è pit1 urgente e maggiore il bisogno della scuola. Una così triste situazione di cose non si vince con le mezze misure e con i provvedimenti imbelli, tanto prediletti dalla politica italiana. Ormai la cos·cienza del paese si va pronunciando: ogni tentativo di rappezzature, costose ed efficaci, fallirà. Oggidì occorre una soluzione organica, informata a spirito moderno ed atta, in un tempo ragionevole, a redimere l'Italia dal suo basso livello educativo. I problemi più urgenti da risolvere sono: rendere efficace l'obbligo della scuola elementare in tutti i comuni del Regno; istruire le giovani generazioni che sfuggirono all'obbligo sancito dalle nostre leggi; provvedere i mezzi necessari ». Non sembrano parole di cinquantadue anni or sono: è un documento in gran parte di viva attualità, come se1npre di attualità sono stati i problemi della grave deficienza della politica scolastica italiana. In proposito potre~mo addurre numerose testimonianze più recenti, citare una lunga serie di documenti che provano, quanto meno, il disinteresse o la superficialità con cui si è affrontata in Italia, la questione dell'istruzione pri- . mar1a. [68] Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==