del censimento denunciano indubbiamente una situazionè migliore di quella effettiva. Si riconoscé comunemente che molti censiti non si dichiarano analfabeti perchè se ne vergognano o perchè, avendo da ragazzi frequentato per qualche tempo la scuola elemen~are, presumono di «· sapere quello che hanno effettivamente dimenticato », credono, cioè, di non essere anatfabeti. Lo hanno confermato ispettori scolastici e insegnanti elementari, i ,quali hanno potuto rilevare che non pochi alunni adulti delle scuole popolari avevano frequentato qualche classe elementare da • ragazzi. Un documento significativo - Ma vediamo in quale terreno l'analfabetismo affonda le sue radici. Un documento quanto mai significativo è la « relazione )) presentata cinquantun anni or sono al ministro della Pubblica Istruzione dal comm. Camilla Corradini, direttore generale per l'istruzione primaria e popolare (Camillo Corradini: L'istruzione primaria e pop·olare in Italia, Vallardi, Milano, 1910). Il Corradini rileva che al 1 ° gennaio 1908 le scuole elementari pubbliche erano 63.618, affidate a 63.323 maestri. Considerato in rapporto al territorio, e calcolato che allora la superficie del Regno era di 286.682 chilometri quadrati, c'era dunque in Italia una media di 2,21 scuole per ogni 10 kmq. Questa inedia, però, variava a seconda delle regioni; cosicchè, sempre per ogni 10 kmg_. la Lombardia aveva 4,22 scuole, la Liguria 4,17, la Campania 3,01, il Piemonte 3, il Veneto 2,75, l'Emilia 2,47, le Marche 2,44, la Sicilia 2,12, il Lazio 1,98, l'Umbria 1,64, la Puglia, 1,60, la Toscana 1,55, gli Abruzzi e il Molise 1,50, la Calabria 1,34, la Basilicata 0,71, la Sardegna 0,57. La Lombardia, quindi, aveva un numero di scuole quasi doppio di quello della media nazionale mentre la Sardegna aveva un numero di scuole che era appena la quarta parte di quella della media nazionale e l'ottava parte di quello della Lombardia. Ma la percentuale variava pure da una provincia all'altra della stessa regione: Milano, per esempio, aveva 10,19 scuole per ogni kmq., mentre Sondrio ne aveva appena 1,33; Napoli ne aveva 18,43, mentre Salerno 1,71. · Ed ecco il numero delle scuole in rapporto alla popolazione. Al 1 ° gennaio 1908, ogni 1000 abitanti, il Piemonte aveva 2,64 scuole, la Lombardia 2,50, la Liguria 2,44, l'U~bria 2,39, le Marche 2,23, il Veneto 2,18, Biblioteca Gin.oBia co
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